Chi erano i due fidanzati travolti da un treno mentre camminavano sui binari con il cane
Si chiamavano Heros Gobbi e Patrizia Libutti, i due fidanzati sorpresi e uccisi da un treno in corsa mentre camminavano sui binari poco dopo le 19 di venerdì 21 ottobre: ben due giorni sono stati necessari per poter identificare i corpi martoriati dall'impatto.
Una coppia di innamorati
Una coppia di innamorati, 45 anni lei e 46 lui, che da qualche mese conviveva in una casa di Giussago (frazione Moirago, in provincia di Pavia). Heros lavorava come magazziniere in una ditta di logistica, mentre Patrizia, divorziata con due figli piccoli nati da una precedente relazione, lavorava come addetta alle pulizie. Lei aveva vissuto in passato nel Lodigiano, ma i fidanzati si erano poi stabiliti insieme a Busto Arsizio (Varese) e infine nel Pavese, a Giussago.
Riconosciuta l'identità dei due, rimane però il mistero. Cosa ci facevano quella sera, sui binari della linea Milano-Genova?
La passeggiata in campagna con il cane
Secondo le prime ricostruzioni Heros e Patrizia si trovavano a passeggio con il cane, quando è arrivato giunto il treno proveniente da Milano e diretto a Pavia. Il macchinista, a causa anche dell'oscurità, non li ha visti e non ha così fatto in tempo a frenare.
"Non li conoscevo personalmente, so soltanto che erano residenti alla frazione Moirago del nostro comune" ha dichiarato Albino Suardi, sindaco di Giussago. "Da quanto ci è stato riferito erano in giro con il cane, che però non è stato ritrovato. È una tragedia che mi addolora e colpisce profondamente la nostra comunità".
Un animale adorato da Heros, che sui social postava spesso foto di loro due insieme. Un cagnolino bianco e nero, compagno di tante passeggiate. Tra cui l'ultima, quella fatale. In un punto certo non adatto alle scampagnate con il cane. Perché proprio sui binari?
La zona frequentata da spacciatori
Una zona periferica, pericolosa. E soprattutto frequentata principalmente da spacciatori: per questo motivo, durante le prime operazioni di recupero dei corpi, si era ipotizzato che potessero appartenere a dei nordafricani legati allo spaccio locale. Fino a ieri notte, quando è arrivato il verdetto dell'autopsia che ha sciolto le riserve e ha permesso di risalire all'identità di Heros e Patrizia.