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Chi era Yuri, il ragazzo di 23 anni morto dopo essere stato aggredito in Darsena a Milano

Si chiamava Yuri Urizio, il ragazzo di 23 anni che è morto oggi all’ospedale Policlinico di Milano. Il giovane è stato aggredito nella notte di mercoledì sui Navigli probabilmente da un ragazzo di 28 anni, Bilel Kobaa, che è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si chiamava Yuri Urizio, il ragazzo di 23 anni che è morto nella giornata di oggi, venerdì 15 settembre, all'ospedale Policlinico di Milano. Il giovane è stato aggredito nella notte di mercoledì 13 settembre in viale Gorizia sui Navigli. Un ragazzo di 28 anni, Bilel Kobaa, è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Nei prossimi giorni, dopo un'altra richiesta della Procura, sarà emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare per omicidio. Si valuterà se volontaria o preterintenzionale.

Chi era Yuri Urizio, il 23enne lavorava come cameriere

Yuri Urizio, originario della provincia di Como, in passato aveva lavorato come cameriere e addetto alla sala in diversi locali di Milano e non solo. Aveva alcuni precedenti e da diverso tempo, viveva con la madre proprio in zona Navigli.

Sulla base di quanto ricostruito fino a questo momento, Urizio è stato trasferito in ospedale in stato di incoscienza: gli operatori sanitari del 118 lo avrebbero, infatti, trovato in arresto cardiaco. Dopo due giorni di agonia al reparto di Rianimazione, dove era in coma farmacologico, i medici ne hanno dichiarato il decesso.

Il 28enne ha raccontato di essere intervenuto per difendere una donna

Nel frattempo gli investigatori della Questura di Milano stanno procedendo con le indagini. Sulla base della versione fornita dal 28enne, lui stesso avrebbe aggredito il 23enne perché avrebbe aggredito una donna in strada: si tratterebbe di una signora che chiede l'elemosina in cambio di cioccolata. Secondo il 28enne, Urizio avrebbe provato a strapparle le monete delle mani. Per questo motivo lo avrebbe immobilizzato.

Sembrerebbe però che né le immagini delle telecamere di videosorveglianza né il passante, che ha poi chiamato le forze dell'ordine, abbiano ripreso o assistito al momento di questa presunta rapina. Nonostante questo, gli investigatori continueranno a verificare la versione fornita da Kobaa, che al momento si trova nel carcere di San Vittore.

Il 28enne avrebbe tenuto le braccia attorno al collo di Yuri per oltre 7 minuti

Secondo gli inquirenti, il 28enne stretto le braccia attorno al collo del 23enne fino a ucciderlo. Nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, la giudice per le indagini preliminari Angela Minerva che ha convalidato l'arresto del 28enne, ha scritto che Bilel avrebbe soffocato con una "stretta a modo di tenaglia" il 23enne: avrebbe tenuto le braccia attorno al suo collo per oltre sette minuti.  

Il 23enne non avrebbe avuto modo di reagire, se non attraverso "un movimento delle gambe" che via via era sempre più debole. Cubaa Bilel avrebbe liberato la vittima, solo quando ha visto la volante della polizia, chiamata da un passante.

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