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Il massacro del Circeo

Chi era Tina Lagostena Bassi, l’avvocata di Donatella Colasanti nel processo per il massacro del Circeo

Tina Lagostena Bassi è stata un’avvocata e una politica italiana. Viene ricordata soprattutto per essere stata l’avvocata delle donne: durante il processo sul massacro del Circeo è stata il legale difensore di Donatella Colasanti, l’unica delle due ragazze sopravvissuta a quella terribile notte.
A cura di Giorgia Venturini
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Tina Lagostena Bassi
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Si chiamava Tina Lagostena Bassi l'avvocata che in Tribunale difese Donatella Colasanti contro Angelo Izzo nel processo sul massacro del Circeo. L'avvocata, all'anagrafe Augusta Bassi e coniugata Lagostena, era milanese di nascita e divenne famosa proprio per aver deciso di difendere l'unica delle ragazze che si salvò da quel terribile massacro. Era la notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 quando Donatella Colasanti e Rosaria Lopez vennero attirate con l'inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira nella villa di quest'ultimo a San Felice Circeo, provincia di Latina. Qui le due ragazze vennero stuprate e torturate fino a provocare la morte di Rosaria: Donatella si salvò perché si finse morta. I responsabili vennero condannati all'ergastolo. Tina Lagostena Bassi è riconosciuta come una delle avvocate che si è battuta per la difesa dei diritti delle donne. Per questo è stata nominata anche "l'avvocato delle donne". Ha finito la sua carriera come giudice del programma "Forum" su Rete4.

Chi era Tina Lagostena Bassi, l’avvocata delle donne

Tina Lagostena Bassi è nata a Milano, ma si laureò in giurisprudenza a Genova. Nella sua carriera da avvocata si schierò in difesa di tante donne vittima di violenza. Fu lei nel tempo a insistere che venisse introdotta la parola "stupro": volle quindi che non venisse imposta all'opinione pubblico al posto di violenza sessuale. Si trattava fino al 1996 di un reato solo contro la morale e non contro la persona: grazie al suo impegno le cose cambiarono. Tina Lagostena Bassi fu anche una delle socie fondatrici del telefono Rosa.

Tina Lagostena Bassi ha sposato il collega Vitaliano Lagostena con il quale nel 1950 ha fondato uno studio legale a Genova. Poi si sono trasferiti a Roma: la coppia ha avuto due figli Griselda e Raimondo.

La carriera in tribunale e in Parlamento

L'avvocata ha lavorato in numerosi processi. Aveva aperto uno studio insieme al marito a Genova e nel 1998 fondò a Roma lo studio associato Lana – Lagostena Bassi, nato dalla fusione tra i due importanti studi legali di Firenze e Roma, divenendo anche membro del direttivo dell'Unione Forense per la Tutela dei Diritti Umani.

La sua carriera non fu solo in Tribunale: nel 1994 si candidò alla Camera dei deputati per il Polo per le Libertà nel collegio uninominale Firenze 2 dove venne sconfitta dall'esponente dei Progressisti Sandra Bonsanti, e nelle liste di Forza Italia per la quota proporzionale, dove invece risultò eletta nella circoscrizione XII-Toscana. E ancora: nella XII legislatura fu membro della Commissione Giustizia della Camera dei deputati e coautrice nel 1996 della legge contro la violenza sessuale n. 66/96. Dal 1994 al 1995 ricoprì il ruolo di Presidente della Commissione Nazionale parità e pari opportunità uomo-donna presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Fece parte anche del gruppo sulle pari opportunità della Comunità Europea. Infine nel 1983 era la rappresentante italiana al Convegno Mondiale per la Pace svoltosi a Praga.

La difesa di Donatella Colasanti nel processo del massacro del Circeo

L'avvocata passò alla storia per aver difeso Donatella Colasanti nel processo sul massacro del Circeo che portò alla condanna dei tre aguzzini. Donatella Colasanti era l'unica sopravvissuta agli orrori commessi dagli assassini Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. L'amica Rosaria Lopez non riuscì a sopravvivere: fu vittima delle feroci torture. Donatella sopravvisse fingendosi morta. La sua testimonianza fu fondamentale durante il processo.

La sentenza di primo grado arrivò il 29 luglio 1976: Izzo e Guido e, in contumacia, Ghira furono condannati all'ergastolo. Ghira era riuscito a fuggire in Spagna dove visse sotto il nome di Massimo Testa de Andres. Nel 1994 morì di overdose a Melilla e venne sepolto nel locale cimitero: la vera identità venne scoperta nel 2005 quando arrivò anche la conferma dopo che il corpo venne riesumato per tutti gli accertamenti del dna.

Il "Processo per stupro" sulla RAI a difesa della 18enne Fiorella

Tina Lagostena Bassi rappresentava la difesa di parte civile anche in quello che passò alla storia come il "processo per stupro" che divenne un documentario Rai. La vittima del processo era una giovane di 18 anni di Latina, Fiorella, che denunciò per violenza sessuale un gruppo quattro uomini. La donna era stata avvicinata da uno di loro e invitata in una villa per discutere di un lavoro stabile. Fu il primo processo per stupro mandato in onda dalla Rai, il 26 aprile 1979 e fu seguito da nove milioni di persone.

Fu Loredana Rotondo, programmista alla RAI, a proporre a Massimo Fichera, allora direttore di Raidue, di filmare un processo per stupro in Italia. Con il titolo inglese A Trial for Rape fu presentato al festival di Berlino e ricevette una nomination all'International Emmy Award. Tina Lagostena Bassi sottolineò come la trasmissione in tv del processo fu scioccante perché si rendeva visibile come gli avvocati difensori potessero essere altrettanto violenti degli stupratori nei confronti delle donne.

Il lavoro in televisione come giudice di arbitrato

Tina Lagostena Bassi fu autrice di numerose pubblicazioni giuridiche e ha scritto il libro L’avvocato delle donne: dodici storie di ordinaria violenza. Il libro poi è diventato una miniserie RAI che ha visto il suo volto interpretato da Mariangela Melato. Il culmine della sua carriere televisive è quando divenne giudice d'arbitrato nel programma Forum dal 1998 al 2008. Nel 2008, anno della sua morte, il programma l'ha ricordata durante la puntata.

La morte di Tina Lagostena Bassi il 4 marzo 2008 a Roma

Tina Lagostena Bassi è morta il 4 marzo del 2008 dopo essere stata malata da tempo per un tumore al seno: si spense in una casa di cura privata a Roma dopo essere stata colpita da un'emorragia cerebrale. Tantissime che quel giorno e negli anni successivi hanno ricordato la forza dell'avvocata delle donne.

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