Chi era Simone Barbetta, il proprietario del rifugio Venini morto in un incidente con il parapendio

Simone Barbetta è precipitato con il parapendio a Tremezzina, in località monte Crocione nei pressi del rifugio Venini Galbiga che da oltre 14 anni gestiva insieme al figlio Stefano, intorno alle 16:30 di ieri, mercoledì 7 giugno. Aveva 57 anni ed è deceduto a causa delle ferite provocate dalla caduta. Nonostante il trasporto all'ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia di Como con l'elicottero in codice rosso, Barbetta è deceduto poco dopo.
Il rifugio della famiglia Barbetta
Originario di Ardenno, l'apposita commissione del Comune di Colonno gli aveva affidato lo scorso gennaio per 10 anni anche la gestione del rifugio Alpe di Colonno. Barbetta, sposato e padre di due figli, portava avanti l'attività insieme alla sua famiglia che nelle scorse ore ha comunicato sui suoi canali social la chiusura del rifugio fino a nuova comunicazione.
L'incidente con il parapendio
Secondo le prime ricostruzioni, Barbetta avrebbe perso il controllo della vela che un turista ha raccontato di aver visto attorcigliarsi su sé stessa. Il 57enne sarebbe precipitato al suolo da un'altezza di alcune decine di metri. È stato trovato in arresto cardiocircolatorio e le sue condizioni erano disperate.
La centrale della Soreu dei Laghi ha mandato sul posto l'elisoccorso decollato da Milano. Sono arrivati anche i tecnici del Cnsas Lombardo, Stazione Lario Occidentale della XIX Delegazione Lariana, i carabinieri di Menaggio e sono stati allertati anche i vigili del fuoco. Una squadra ha raggiunto il rifugio Venini con i mezzi fuoristrada. Il magistrato della Procura di Como, Simone Pizzotti, ha disposto il sequestro del parapendio e l'autopsia sul corpo di Barbetta.