Chi era Patrizio Donati, il “re degli alani” trovato senza vita nel giardino della sua villa
Si chiamava Patrizio Donati, il veterinario trovato morto nel pomeriggio di ieri, domenica 19 gennaio, nel giardino della sua villetta di Cerro Maggiore (nella Città Metropolitana di Milano). A scoprire il corpo senza vita del 72enne è stata la moglie, che ha subito chiamato i soccorsi. Stando alle prime informazioni, Donati aveva riportato profonde ferite da morso alla testa e a un braccio, probabilmente inferte da due dei 12 alani che custodiva nel suo allevamento.
Donati, il ‘re degli alani'
Donati svolgeva il ruolo di veterinario da prima degli anni '80. Insieme a sua moglie, giudice di vari concorsi cinofili, gestiva la ‘Baia Azzurra‘: un allevamento di alani costruito nella loro villetta di via San Clemente a Cerro Maggiore.
Nel 2007 Donati aveva conseguito una seconda laurea all'Università di Pisa in tecniche di allevamento di cani di razza ed educazione cinofila. Con il passare degli anni, era diventato una figura rispettata per il suo lavoro con i cani di grandi dimensioni, tanto che era soprannominato il "re degli alani".
Il ritrovamento del corpo
Il corpo senza vita di Donati è stato trovato intorno alle 15 del 19 gennaio nella zona dei recinti degli animali. A dare l'allarme è stata la moglie. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Legnano, che hanno effettuato i primi rilievi. Il 72enne riportava profonde ferite alla testa e a un braccio compatibili con i morsi degli alani.
Secondo una prima ipotesi, i cani potrebbero averlo fatto cadere e poi sbranato. Non è escluso, però, che Donati possa aver avuto un malore e solo in un secondo momento gli alani lo avrebbero morso. Due dei 12 animali presenti nella villetta-allevamento sono stati presi in carico dai veterinari di Ats e sono "sotto osservazione". Come riportato da Il Giorno, la Procura di Busto Arsizio avrebbe deciso di non disporre l'autopsia sul corpo dell'uomo, dichiarato morto a causa dei gravi traumi riportati.