Chi era Nerina Fontana, la 72enne uccisa di botte dal figlio in casa a Sirmione
Nerina Fontana è morta pochi minuti dopo la mezzanotte di sabato 16 settembre alla Poliambulanza di Brescia. La 72enne era stata trasportata in ospedale d'urgenza dopo che suo figlio, Ruben Andreoli, l'ha aggredita nell'appartamento che condividevano in una palazzina di via XXIV Maggio a Lugana di Sirmione. Il 45enne ora si trova nel carcere di Canton Mombello e dovrà spiegare agli inquirenti i motivi del suo gesto.
Il rapporto con il figlio Ruben
Fontana viveva insieme a suo figlio Ruben e sua moglie, una ragazza ucraina. L'ipotesi più accreditata è che sarebbe stato un loro prossimo trasferimento nel Paese d'origine di lei a far scattare il litigio che si è poi trasformato in aggressione. Il 45enne, operaio magazzinieri per la Franke di Peschiera e pilota di rally, stava valutando di lasciare il lavoro e andarsene dall'Italia definitivamente.
La 72enne, rimasta vedova da anni, si sarebbe opposta a questa loro decisione. Ad alcuni conoscenti avrebbe riferito che c'erano alcuni problemi con il figlio, ma non era mai scesa in particolari. Fontana, inoltre, era conosciuta per essere una persona aperta e disponibile, pronta a partecipare alle iniziative del gruppo Alpini di Sirmione.
Poi, però, venerdì 15 settembre i due avrebbero litigato. Andreoli si è infine scagliato contro l'anziana madre colpendola con diversi calci e pugni, prima in salotto e poi sul balcone. Lì alcuni vicini hanno si sono accorti di quanto stava accadendo e hanno chiamato i soccorsi.
L'aggressione e le indagini
Fontana è rimasta a terra fino all'arrivo dei sanitari ed era ancora viva quando è stata trasferita in ospedale alla Poliambulanza di Brescia. Sul terrazzo dell'appartamento di via XXIV Maggio ci sono ancora gli stracci impregnati di sangue.
L'appartamento, inizialmente posto sotto sequestro dai carabinieri della Compagnia di Desenzano che stanno indagando sull'accaduto, è stato dissequestrato all'alba di sabato ma nessuno ci sarebbe più rientrato. La nuora di Fontana, che era in casa al momento dell'aggressione ma è ritenuta totalmente estranea ai fatti, ha trovato ospitalità da alcuni conoscenti.
Andreoli ora si trova nel carcere di Canton Mombello. Al primo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma presto dovrà chiarire i motivi dell'aggressione davanti al gip e a Ettore Tisato, il pm titolare dell'inchiesta.