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Chi era Mirko Schirolli, il 35enne morto al lavoro risucchiato da un macchinario nel Mantovano

Mirko Schirolli è morto questa mattina, venerdì 21 giugno, in seguito a un incidente sul lavoro. Il 35enne stava pulendo un macchinario della Sintostamp di Cividale Mantovano quando è rimasto incastrato tra i rulli ed è stato risucchiato.
A cura di Enrico Spaccini
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Mirko Schirolli e l'azienda Sintostamp per cui lavorava (foto da Facebook)
Mirko Schirolli e l'azienda Sintostamp per cui lavorava (foto da Facebook)

Si chiamava Mirko Schirolli l'operaio morto questa mattina, venerdì 21 giugno, alla Sintostamp di Cividale Mantovano. Stando a una prima ricostruzione, il 35enne aveva iniziato il turno da meno di un'ora ed era impegnato nella pulizia di un macchinario. Per cause che dovranno essere chiarite dagli investigatori, Schirolli sarebbe rimasto incastrato dai rulli che hanno finito per risucchiarlo nella macchina. Le lesioni riportate dal 35enne erano gravissime ed è deceduto prima dell'arrivo del personale medico.

Schirolli aveva appena iniziato il turno di lavoro

A chiamare i soccorsi sono stati i colleghi di Schirolli. A quanto emerso finora, però, pare che nessuno abbia assistito direttamente all'incidente. Il 35enne, residente a Rivarolo Mantovano, sul confine con il Cremonese, lavorava per la Sintostamp di Cividale Mantovano, frazione di Rivarolo Mantovano, da qualche anno e aveva iniziato il turno alle 7.

Il suo compito era quello di pulire uno dei macchinari impiegati per la laminazione delle coperture in vetroresina e policarbonato che ogni giorno vengono prodotte negli impianti di via Maestra.

Il braccio incastrato tra i rulli del macchinario

Pochi minuti dopo, quando non erano nemmeno le 8, Schirolli si sarebbe ritrovato con un braccio incastrato tra i rulli. Il 35enne si è ritrovato risucchiato dal macchinario in un attimo, prima che potesse chiedere aiuto. Nessun collega, infatti, era nei dintorni per aiutarlo.

Quando gli altri dipendenti si sono accorti di quanto accaduto, era troppo tardi. Alcuni hanno chiamato i soccorsi, altri hanno provato ad aiutarlo. Quando i sanitari del 118 sono arrivati nell'azienda, Schirolli era già deceduto.

L'azienda ha poi fermato la produzione dando, in questo modo, la possibilità alle autorità e ai tecnici di Ats Val Padana di eseguire i rilievi del caso. Le forze dell'ordine dovranno ricostruire con esattezza la dinamica dell'incidente mortale e verificare il rispetto delle norme sul luogo di lavoro.

I sindacati: "Non si può tollerare oltre"

"Siamo difronte a una scia di sangue inarrestabile. Non è possibile tollerare oltre. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere ai primi posti dell’agenda politica": hanno detto Ugo Cherubini e Luisa Perego, rispettivamente segretario nazionale della Filctem Cgil e segretaria generale della Filctem Lombardia. “Sarà la magistratura a fare chiarezza, ma dobbiamo pretendere l’impegno delle istituzioni per contrastare di più e meglio questi drammatici eventi. Le norme di sicurezza devono essere rispettate e messe in pratica, riteniamo doveroso aumentare i controlli e pretendere che lì dove l’applicazione delle legge viene meno l’intervento sia ferreo. Tutta la Filctem Cgil si stringe attorno alla famiglia e ai colleghi della vittima in questo terribile momento”.

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