I messaggi di Matteo Cornacchia, morto schiacciato da una lastra di metallo: “Non mi reggono più le gambe”
Si chiamava Matteo Cornacchia, l'uomo di 46 anni che è morto in un incidente sul lavoro a Lograto, comune in provincia di Brescia, mercoledì 24 aprile. Intorno alle 9 del mattino l'operaio è stato travolto da una lastra di metallo ed è morto sul colpo mentre lavorava alla ditta Dall'Era Siderurgica.
L'inchiesta per omicidio colposo
L'oggetto si sarebbe sganciato dal carroponte. Il macchinario è stato sequestrato dalla procura che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Sui social – come riportato dal giornale BresciaToday – sono stati diffusi alcuni messaggi inviati dal 46enne a un'amica nell'ultimo anno: "Sono iscritto alla categoria protetta. Mi sono informato di come funziona e avendo un lavoro ne ha beneficio solo il datore di lavoro, se invece fossi stato disoccupato mi avrebbero trovato un lavoro adeguato alla mia fisicità. Ma infatti non so ancora per quanti mesi io riesco a fare la mia mansione lavorativa".
E ancora: "Buongiorno, faccio sempre il solito lavoro, stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno finché le gambe reggono cammino solo per il dovere. Nonostante sia pregiato, ho inaugurato l'anno nuovo con la mia prima caduta, non mi sono fatto male fisicamente ma interiormente".
Il coordinatore della Uil Brescia, Mario Balio, ha segnalato alcune lacune nella manutenzione dei macchinari. I vertici dell'azienda dove è avvenuto l'incidente hanno invece fatto sapere di non voler replicare alle accuse. Hanno poi precisato di essersi messa a completa disposizione dell'autorità giudiziaria.
Chi era Matteo Cornacchia
Matteo Cornacchia viveva con la madre e il cane Willy a Travagliato. Sosteneva i rifugi degli animali e i senzatetto. La sua salma è stata riconsegnata ai familiari. Nella giornata di domani, venerdì 26 aprile, sarà accompagnata al cimitero di Travagliato per la sepoltura.