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Chi era l’autista morto schiacciato da due camion nel piazzale dell’Esselunga

Ieri venerdì 28 aprile Stefano Sainaghi era impegnato in un viaggio con il suo camion quando durante l’attività di scarico è rimasto ucciso schiacciato da due tir al polo logistico dell’Esselunga a Pioltello.
A cura di Giorgia Venturini
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Si chiamava Stefano Sainaghi e aveva 48 anni l'autista morto in un incidente sul lavoro mentre si trovava al polo logistico dell'Esselunga a Pioltello, alle porte di Milano. Ieri venerdì 28 aprile era impegnato in un viaggio con il suo camion, il 48enne era dipendente di una ditta di trasporto che si occupa di alimenti freschi con sede nel Lodigiano, ovvero la società di trasporti Italtrans. Poi durante l'attività di scarico e carico della merce la tragedia.

La dinamica dell'incidente

Stando alla prima ricostruzione della polizia locale, il 48enne si era dimenticato di posizionare il blocca ruota al suo camion che quindi è subito mosso pericolosamente. A questo punto l'uomo avrebbe tentato di fermarlo con la propria forza ma senza riuscirci: quando si è accorto era tutto inutile non ha fatto in tempo a spostarsi restando schiacciato tra il suo camion e un rimorchio. Purtroppo l'uomo è morto sul colpo.

Subito gli altri colleghi hanno chiamato i soccorsi. Sul posto si sono precipitati i medici e paramedici del 118 che però non hanno potuto far altro che accertare il decesso. Sull'accaduto ora sta indagando il pubblico ministero Paolo Storari.

Esselunga: "Profondo cordoglio"

Una volta informata delle notizia l'Esselunga ha diffuso una nota sottolineando "il profondo cordoglio per il drammatico incidente". E poi la nota catena di supermercati aggiunge: "Esselunga costernata per la terribile disgrazia è vicina alla famiglia. Gli enti competenti con i quali l'azienda sta collaborando stanno chiarendo le dinamiche dell'accaduto".

La denuncia dei sindacati

Sull'incidente a Piotello sono intervenute anche le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil rimarcando il fatto che "è naccettabile che in ambito lavorativo muoiano tre persone al giorno. Non è accettabile che si perda la vita semplicemente per portare a casa uno stipendio. Evidenziamo l'urgente necessita di una maggiore attenzione e responsabilità da parte dei soggetti istituzionali e delle associazioni imprenditoriali in merito alle condizioni di lavoro in tema di salute e sicurezza".

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