Chi era Ivan Disar, l’uomo ucciso in una panetteria a Milano: fuori pericolo l’amico che si trovava con lui
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Si chiamava Ivan Disar, l'uomo di 49 anni che nella serata di ieri, sabato 15 febbraio, è stato ucciso all'interno di una panetteria che si trova in piazzale Gambara, di fronte alla fermata della metropolitana, a Milano. Il 49enne era originario dell'Ucraina. Con lui, al momento dei fatti, c'era un 26enne che attualmente è ricoverato all'ospedale San Carlo: è stato sottoposto a un intervento chirurgico, ma non è in pericolo di vita.
Ieri pomeriggio, tra le 17 e le 18.30 circa, i due sono entrati nel locale insieme a una donna. A un certo punto, è entrato un uomo che avrebbe sparato contro Disar e il 26enne. Avrebbe esploso sei colpi con una pistola calibro 38 e poi sarebbe fuggito. Due proiettili avrebbero raggiunto il 49enne a un fianco e altri due avrebbero colpito l'amico. La donna, che si trovava con loro, è scappata mentre il titolare del locale si trovava nel retro perché sarebbe stato impegnato a preparare l'ordine del trio.
Sono stati subito chiamati i soccorsi. La centrale operativa dell'Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu) ha inviato gli operatori sanitari del 118. Il 49enne è stato trasferito al Policlinico dove è morto poco dopo. Il 26enne Pavel Kioresko, invece, è stato portato al San Carlo dove gli è stato estratto un proiettile. L'altro invece era entrato e uscito. Attualmente è nel reparto di Rianimazione in prognosi riservata.
Sul posto sono intervenuti gli investigatori della squadra mobile che hanno ascoltato il panettiere che però non c'era al momento della sparatoria: l'uomo ha però specificato di conoscere entrambe le vittime. I due, infatti, erano molto noti nel locale. Le sue parole hanno permesso di identificare la vittima e avrebbe fornito elementi utili a rintracciare il killer.
Gli agenti hanno poi trovato la ragazza fuggita dal locale e hanno ascoltato anche lei. Sono state inoltre acquisite le immagini delle telecamere della zona: all'interno del locale, infatti, non vi erano dispositivi. Per il momento è esclusa l'ipotesi di un delitto legato alla criminalità organizzata: alla base potrebbe esserci o una lite o rancori personali.