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Chi era Francesco Petrone, l’uomo che ha sparato contro due operai a Delebio e poi si è tolto la vita

Francesco Petrone si è tolto la vita nel pomeriggio del 22 aprile dopo aver sparato contro due operai che stavano ristrutturando l’abitazione dei suoi vicini. Il 90enne di Delebio (Sondrio) probabilmente pensava di averli uccisi.
A cura di Enrico Spaccini
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Immagine di repertorio
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Si chiamava Francesco Petrone, l'uomo che nel pomeriggio di ieri, martedì 22 aprile, ha sparato con un fucile contro due uomini a Delebio (in provincia di Sondrio) e si è tolto la vita con una pistola in casa. Il 90enne avrebbe agito perché esasperato dal rumore che proveniva dall'abitazione vicina alla sua in cui si stavano eseguendo alcuni lavori di ristrutturazione. I due feriti, un 53enne e un 50enne, sono stati trasportati all'ospedale Moriggia Perlascini di Gravedona.

Classe 1935, per anni Petrone aveva lavorato per la Carcano e aveva portato avanti la sua passione per la caccia. Un passatempo che negli anni gli aveva fatto accumulare in casa diversi fucili e una pistola Beretta 7.65, armi tutte regolarmente detenute. Stando a quanto ricostruito finora dalle indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Chiavenna e coordinate dal magistrato Piero Basilone della Procura di Sondrio, da qualche tempo si sarebbero creati attriti tra Petrone e i vicini di casa.

Nell'abitazione accanto alla sua a Delebio, piccolo paese della Bassa Valtellina, si stavano eseguendo alcuni interventi di ristrutturazione che, però, secondo Petrone si sarebbero protratti troppo a lungo. Dopo diverse discussioni, nel primo pomeriggio del 22 aprile si sarebbe tenuta l'ennesima lite. All'improvviso, però, dal cortile di casa il 90enne ha imbracciato un fucile e ha sparato ferendo in modo grave un operaio edile di 53 anni e colpendo di striscio un suo collaboratore 50enne.

Pensando forse di averli uccisi, Petrone sarebbe rientrato in casa e, dopo aver impugnato la pistola Beretta, si è tolto la vita. In realtà, il 53enne è stato trasportato in ospedale in codice giallo, quello di media gravità, e non sarebbe in pericolo di vita, mentre il suo collega non ha riportato ferite rilevanti e presto sarà dimesso.

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