Chi era Fabio Mancini, morto durante un’immersione nel lago di Como: era un sub esperto
Si chiamava Fabio Mancini l'uomo di 62 anni che ieri ha perso la vita tra le acque del lago di Como, all'altezza di Mandello sul Lario. Ingegnere originario di Milano, era un sommozzatore esperto, pluribrevettato e meticoloso nel controllare e ricontrollare l’attrezzatura. Conosceva bene quella zona, dove aveva affrontato decine di immersioni. Cosa può essere successo?
Secondo le prime ricostruzioni, il decesso sarebbe avvenuto in fase di risalita. L'uomo, insomma, sarebbe emerso senza effettuare le pause di decompressione, probabilmente a causa di un malore che l'avrebbe improvvisamente colpito a decine di metri di profondità: quando è tornato a galla in superficie era già privo di sensi.
Sono stati i compagni di immersione a trascinarlo a riva e ad allertare i soccorritori. I sanitari di Areu con i volontari della Croce rossa di Valmadrera lo hanno rianimato a lungo, poi lo hanno trasferito d’urgenza in ambulanza ospedale all’Alessandro Manzoni di Lecco, dove è morto poco dopo il suo ricovero: per lui non c'è stato niente da fare.
Fabio Mancini è la quinta vittima che negli ultimi sei mesi perde la vita nel ramo lecchese della località Moregallo, luogo da tempo frequentato da appassionati di immersioni per le sue importanti profondità. Ormai, purtroppo, tristemente noto.