Chi era Daniele Marchi, il maestro d’asilo travolto e ucciso mentre andava a lavoro
"Te ne eri andato a Pavia ad insegnare ma il mio ricordo mi riporta a quando giocavamo nella squadra di calcio del paese. Di sinistro, di destro, di testa o da fuori area… Bastava passare la palla a Ghema e la palla finiva in rete…. Eri il più forte. Ciao Daniele, ciao Bomber".
È questo il ricordo condiviso sul proprio profilo Facebook da un amico di Daniele Marchi, il maestro d'asilo che ieri, lunedì 23 gennaio, è stato travolto e ucciso da un'auto a Pavia. Alla guida c'era una donna di 65 anni, insegnante in un liceo, che è agli arresti domiciliari perché accusata di omicidio stradale e omissione di soccorso.
La dinamica
Marchi insegnava all'Ada Negri, un asilo che si trova in via Dei Mille in Borgo Ticino. Ieri, alle 7.40 del mattino, si trovava in piazzale Europa in sella alla sua bici. Non appena arrivato in viale Resistenza, è stato travolto da una Renault Captur. Invece di fermarsi ad aiutarlo, la conducente ha continuato a guidare fino ad arrivare nella scuola nella quale insegna.
E mentre la donna entrava in aula, Marchi veniva trasportato d'urgenza al San Matteo di Pavia. Nel frattempo gli agenti della polizia locale hanno visionato le immagini delle telecamere installate in zona e individuato l'auto. Gli investigatori sono così arrivati fuori dalla scuola in cui insegna la donna.
L'arresto
Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Corriere della Sera, sono stati gli alunni della 65enne ad avvisare l'insegnante della presenza degli agenti attorno alla sua auto. La professoressa sarebbe così scesa e avrebbe chiesto loro delucidazioni. I poliziotti l'hanno così messa al corrente di quanto accaduto: "Non me ne sono accorta", avrebbe riposto incredula.
Il maestro purtroppo è morto qualche ora dopo il suo arrivo in ospedale: troppo gravi le ferite riportate. "Gli amici delle elementari sono quelli che ti rimangono nel cuore, perché sono legati a ricordi felici e spensierati. Sono quelli che vedi sempre con il ricordo di quei tempi e ti fanno illudere che il tempo non corre veloce. Ognuno poi ha preso la sua strada e fb era un modo per tenersi in contatto", ha scritto ancora l'amico del 49enne.