Chi era Claudio Prandi, lo storico chef pluristellato del Griso: aveva 74 anni
Nella giornata di domenica 20 ottobre, è venuto a mancare dopo una grave malattia all'età di 74 anni lo chef pluristellato, Claudio Prandi. Nel corso della sua carriera ha ottenuto 3 stelle Michelin, affermandosi come uno dei più importanti direttori di cucina nel panorama culinario italiano e internazionale.
Le prime stelle Michelin ottenute quando Prandi era responsabile della cucina dell'Hotel Griso
Nato ad Arco in provincia di Trento nel 1950, dopo vari incarichi all'estero ottenuti quando era ancora molto giovane, su invito dello chef Domenico Sala, era approdato nel 1968 all'Hotel Griso a Malgrate, in provincia di Lecco, dove nel giro di 4 anni si era affermato come responsabile della cucina iniziando quel lavoro di innovazione che è stato alla base del grande successo del ristorante.
Il Griso ottenne nel 1974 la prima prestigiosissima stella Michelin, riconoscimento che fu arricchito da una seconda stella ottenuta nel 1988. Tra i cambiamenti che il ristorante aveva apportato, ci fu l'eliminazione della pasta dai primi piatti che risultò essere una vera e propria rivoluzione copiata da molti ristoranti nel corso degli anni.
L'esperienza all'estero e il ritorno in patria
Dopo aver fatto successo in Italia, lo chef e il suo staff, su invito di un imprenditore giapponese, decisero di trasferirsi in terra nipponica, per l'esattezza a Nagoya nell'isola di Honsu, dove gestirono un ristorante da 40 posti.
Lo stesso Prandi aveva raccontato all'emittente televisiva La Provincia Unica Tv come l'esperienza fosse stata molto soddisfacente, queste le sue parole: "In un momento in cui le cotture veloci si sono generalizzate, la cucina giapponese ci può insegnare molto".
Tornato in Italia, approdò all'inizio degli anni Duemila al Ristorante Lear a Briosco, in provincia di Monza e della Brianza, dove ottenne una nuova stella Michelin. Nel 2008 andò in pensione, ma tuttavia, i suoi insegnamenti continuarono a essere tramandati tramite una serie di consulenze che continuò a fornire ai giovani chef.