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Chi era Antonio Novati, il commercialista milanese trovato morto accoltellato in un’auto

Il cadavere del 75enne era riverso in un lago di sangue sul sedile posteriore del suo suv abbandonato nelle campagne del Lodigiano: all’altezza dell’addome il segno di più fendenti. Il professionista era stato perito e curatore fallimentare per il Tribunale di Lodi. La svolta nelle indagini potrebbe arrivare dalle telecamere in zona.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Era un noto commercialista milanese l’uomo trovato morto nella sua auto nella sera di giovedì 20 aprile a Massalengo, nelle campagne lodigiane: si chiamava Antonio Novati e aveva 75 anni.

Il cadavere del 75enne, trovato da un agricoltore lungo una strada sterrata nei pressi della Cascina Scappadina, era riverso in un lago di sangue, e adagiato sul sedile posteriore di del suo suv Honda Cr-V. All'altezza dell'addome il segno di più fendenti.

L'autopsia e la svolta nelle indagini grazie alle telecamere

Il procuratore di Lodi, nel frattempo, ha disposto l'autopsia e la salma è stata trasportata all'Istituto di Medicina legale di Milano. L'automobile sulla quale è stato ritrovato è stata invece sequestrata e portata nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Lodi, a disposizione per ulteriori rilievi scientifici.

La svolta nelle indagini, forse, potrebbe arrivare dalle telecamere presenti nei dintorni. Si cerca di capire da che parte siano arrivati Novati e il suo assassino: se sono arrivati alla cascina Scappadina da sud, quindi dal centro di Massalengo, potrebbero essere stati ripresi da 8 telecamere. Se sono arrivati da nord, potrebbero essere stati ripresi in uscita a Lodi. Se fossero arrivati dall'autostrada A1, invece, dalla telecamera pubblica che c'è a Cornegliano Laudense.

L'attività da commercialista di Antonio Novati

Antonio Novati aveva due studi, uno a Milano e l'altro a Melegnano, in provincia di Milano ma al confine con il proprio comune di residenza del Lodigiano (Vizzolo Predabissi).

Era stato perito e curatore fallimentare per il Tribunale di Lodi, oltre che custode per procedure esecutive immobiliari. I suoi studi si occupavano invece di consulenza societaria, aziendale e fiscale e di contabilità. Il professionista era sposato, e aveva due figli.

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