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Chi è Samir Bougana, il foreign fighter accusato di tortura: davanti al giudice nega tutto

Samir Bougana è il foreign fighter di origini marocchine nato a Gavardo, nel Bresciano, in carcere con l’accusa di aver commesso torture nei confronti di due adolescenti. Davanti al giudice ha negato qualsiasi accusa.
A cura di Giorgia Venturini
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Si chiama Samir Bougana, il foreign fighter di origini marocchine nato a Gavardo, nel Bresciano, in carcere con l'accusa di aver commesso torture e sevizie nei confronti di almeno due adolescenti che si erano rifiutate di combattere per l'Isis.

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Il combattente di 28 anni italiano di origini marocchine nel luglio del 2020 era stato accusato dal Tribunale di Brescia a quattro anni di reclusione. Il 28enne si trova nel carcere di Sassari e nei giorni scorsi è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare per le torture nei confronti di adolescenti. Dopo l'accusa di terrorismo ora arriva anche quella di tortura e lesioni aggravate anche dell'odio razziale.

Oggi lunedì 14 novembre ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari: l'arresto ha negato qualsiasi forma di accusa. Il legale di Bougana non ha chiesto misure alternative e presenterà ricorso al Riesame.

Le sue presunte vittime si trovano ora come persone rifugiate in Germania. È stata una di loro a svelare tutto e a far partire le indagini. Avrebbe raccontato al pubblico ministero titolare delle indagini e ai funzionari della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e della Digos di Brescia, le continue violenze inflitte proprio dall'arrestato.

La vittima ha spiegato le torture subite, avvenute con scariche elettriche anche a detenuti curdi appartenenti alla minoranza Yazidica. L'obiettivo dell'arrestato sarebbe stato quello di convertire all'Islam con la forza nuovi ragazzi e impiegarli poi nell'Isis. La dichiarazione dell'adolescente ha fatto scattare il nuovo arresto.

Chi è Samir Bougana

Bougana da Brescia si è trasferito in Germania. Qui aveva iniziato a frequentare gli ambienti islamisti. Nel 2013 si era unito in Siria prima alle milizie qaediste e poi a quelle dello Stato Islamico. Nel 2019 Bougana era stato prelevato direttamente in Siria e scortato fino in Italia, dove comunque aveva espresso l'intenzione di tornare. Una volta rientrato nei confini nazionali era stato eseguito l'ordine di cattura che pendeva su di lui.

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