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Caso dossieraggi e dati rubati

Chi è Nunzio Calamucci, l’hacker di Equalize a cui i clienti si rivolgevano per lavori milionari

L’hacker professionista di Equalize era Nunzio Samuele Calamucci: secondo l’inchiesta della Procura di Milano sarebbe stato in grado di violare la sicurezza di importanti banche da dati italiane.
A cura di Giorgia Venturini
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La società di investigazione Equalize Srl per ottenere le informazioni illegali dalle banche dati in possesso alle forze dell'ordine si serviva di hacker professionisti, come ha svelato l'inchiesta della Procura di Milano affidata al procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco De Tommasi.

Del dettaglio, la società – al 95 per cento di Enrico Pazzali (nonché presidente di Fondazione Fiera Milano che si è auto-sospeso dall'incarico quando è finito sotto indagine) e al 5 per certo dell'ex poliziotto Carmine Gallo – riusciva ad accedere in modo illegale al Sistema informativo interforze del Ministero dell'Interno: lo faceva corrompendo membri delle forze dell'ordine che sono in possesso delle password oppure appunto attraverso hacker professionisti. E tra i più professionisti di tutti in stretto collegamento con Gallo c'era Nunzio Samuele Calamucci, nonché socio di minoranza della Mercury Advisor finita anche lei nelle indagini della Procura perché attiva nel mercato in materia di sicurezza e nei servizi di investigazione privata. Calamucci era anche lui – secondo la Procura – a capo dell'associazione a delinquere che guadagnava vendendo dossier ai "clienti" che si rivolgevano a loro per aver informazioni su aziende e persone. Ma che compito aveva Calamucci?

Secondo la Procura, era lui a stabilire le strategie operative e a programmare le attività illecite fino a fornire agli altri associati direttive e indicazioni per ottenere gli obiettivi sperati. L'ufficio di Calamucci era nella sede di Equalize: qui aveva ideato e realizzato la piattaforma Beyond attraverso la quale i dati estrapolati in modo illegale dalle banche dati riservate alle forze dell'ordine venivano girati alla clientela. Calamucci coordinava e gestiva un gruppo di hacker, oltre che avere diretti contatti con i clienti. Nelle varie intercettazioni della Procura si è scoperto che Nunzio Samuele Calamucci dai suoi clienti si faceva pagare bene, tanto che lui – come diceva in una conversazione – puntava a due milioni e mezzo di fatturato con Equalize. Non solo, tra i clienti che avevano chiesto il suo aiuto c'erano anche alcuni israeliani: sempre in una intercettazione si sente Calamucci spiegare di aver ricevuto una proposta da parte loro per un milione. I dettagli però restano sconosciuti.

Ma non solo computer e hackeraggio, nel 2015 Nunzio Samuele Calamucci avrebbe fondato la "Edil Cns", ovvero un'azienda individuale che si occupa di lavori di muratura. Durante le intercettazioni che lo riguardano ha anche detto di avere in mano tutta l'Italia, lasciando intendere, con le informazioni che ha a disposizione.

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