Chi è Miss Hitler, la lombarda indagata per istigazione alla violenza contro ebrei e migranti
Francesca Rizzi, 39 anni, originaria di Pozzo d'Adda (Milano) e conosciuta con il nome di "Miss Hitler", è tra gli indagati nell'inchiesta condotta dalla Procura di Roma e il Reparto Anticrimine della Capitale con il supporto dei comandi provinciali dei carabinieri di Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano, Roma e Sassari. Rizzi e altre undici persone sono accusate di aver creato un'associazione finalizzata alla propaganda e all'istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa.
La partecipazione a un concorso filo-nazista
Rizzi è nota per le sue simpatie filo-naziste: alcuni anni fa aveva partecipato a un concorso lanciato su un social network russo vincendo poi il titolo di "miss Hitler". Bionda platino, tatuaggi sul corpo che inneggiano al nazismo e post di odio nei confronti degli ebrei, Rizzi era tra gli indagati dell'inchiesta del novembre 2019 della Procura di Caltanissetta sempre per costituzione e partecipazione ad associazione eversiva e istigazione a delinquere. Nell'agosto 2019 aveva anche partecipato a una conferenza nazionalista a Lisbona per creare un'alleanza transnazionale tra i movimenti d'ispirazione nazionalsocialista.
L'inchiesta dei Ros contro un gruppo anti-semita
L'inchiesta condotta dalla Procura di Roma – che ha emesso una misura cautelare personale dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – vede dodici persone indagate: tutti hanno un'età compresa tra i 26 e i 62 anni. Sei sono residenti in Lazio (quattro a Roma e provincia, uno a Latina e uno a Frosinone), tre in Sardegna, uno in Calabria, uno in Abruzzo e uno in Lombardia. Dalle indagini degli inquirenti, emerge come il gruppo – denominato "Ordine Ario Romano" – pubblicasse sui social video e immagini razzisti e discriminatori spesso conditi con tesi complottiste nei confronti del popolo ebraico.
Le forze dell'ordine hanno individuato due pagine Facebook e una community VK riconducibili al gruppo oltre a un gruppo Whatsapp nominato "Judenfreie Liga (O.A.R). Dalle indagini è emerso che, oltre ad organizzare violenze nei confronti di persone di origine ebraica o extracomunitaria, il gruppo stesse pianificando un attentato nei confronti della Nato costruendo degli ordigni artigianali attraverso le istruzioni trovate su internet. Dalle indagini, sembrerebbe che Rizzi stesse cercando di avere dei contatti con gruppi residenti in Portogallo.