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Omicidio Marta Di Nardo

Chi era Marta Di Nardo, la donna trovata morta nella casa del vicino di casa dopo 20 giorni

Marta Di Nardo, 60 anni, era scomparsa lo scorso 4 ottobre: 20 giorni dopo è stata trovata morta nell’appartamento del vicino Domenico Livrieri. La donna, che sopravviveva con la misera pensione del marito defunto, aveva problemi di ludopatia e passava le giornate a raccogliere monete nel quartiere.
A cura di Francesca Del Boca
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La conoscevano tutti nella zona intorno a viale Argonne, verso Città Studi. Marta Di Nardo, 60 anni, viveva all'ultimo piano di un caseggiato Aler di via Pietro da Cortona, Milano. Dal 4 ottobre scorso nessuno aveva più sue notizie: il telefono era spento, la casa vuota, il portone chiuso a chiave. Purtroppo la donna è stata trovata morta e fatta a pezzi nel pomeriggio del 20 ottobre all'interno della casa del vicino Domenico Livrieri, 48 anni.

Chi era Marta Di Nardo, la ludopatia e i problemi economici

Marta Di Nardo era in cura da anni al Cps: era seguita dai Servizi sociali milanesi dopo un passato in comunità. Era affetta da una grave forma di ludopatia, con tutti i problemi economici che ne conseguono. "Chiedeva soldi di continuo", ha raccontato una vicina di casa. "Si mangiava ai gratta e vinci la misera pensione che le aveva lasciato il marito morto. Al dieci del mese aveva già finito tutto, girava per le scale del condominio per raccogliere monete e sigarette". E ancora. "Viveva sola, ma nell’appartamento era un via vai di gente: stranieri, italiani, vicini di casa, personaggi un po’ matti", ancora i vicini.

Il passato di Marta Di Nardo, vittima di uno stupro

Un contesto molto difficile, stando alle parole degli inquirenti. Ma non solo la famiglia sfasciata, i guai economici e una forte dipendenza dal gioco. La donna, nel 2009, era stata vittima di uno stupro al Parco Lambro: per il reato fu arrestato, tre mesi dopo la violenza, un nordafricano di 26 anni. Un trauma da cui la 60enne non si era mai ripresa. E che potrebbe aver causato, o acuito, tutte le patologie da cui era affetta.

Uccisa e fatta a pezzi dal vicino di casa Domenico Livrieri

A denunciare la sua scomparsa era stato il figlio Emanuele, che vive in Brianza e con il quale la donna aveva ormai rapporti inesistenti ("Ci sentiamo un paio di volte l'anno", aveva dichiarato lui). Fin da subito, però, chi la conosceva ha messo in dubbio che si trattasse di un allontanamento volontario, temendo il peggio. E sospettando proprio di quel vicino di casa che già in passato aveva mostrato spesso comportamenti violenti, tra una vera e propria condanna per violenza sessuale e aggressioni immotivate nei confronti degli altri condomini dello stabile Aler. "Lui entrava e usciva da casa di Marta quando voleva, nei giorni della scomparsa", hanno raccontato i dirimpettai della donna.

Sul caso, ora, indagano i Carabinieri della compagnia Monforte e della sezione Investigazioni scientifiche del Nucleo di via Moscova, coordinati dal pm Leonardo Testi.

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