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Arresti tra ultras di Milan e Inter

Chi è Marco Ferdico, capo ultrà dell’Inter arrestato: le intercettazioni con Inzaghi e il rapporto con Antonio Bellocco

Marco Ferdico, 38 anni, era il numero due e portavoce della Curva Nord dell’Inter. Vicino ad Antonio Bellocco, rampollo di ‘ndrangheta ucciso dal capo ultrà Andrea Beretta, aveva contatti diretti con Zanetti, Inzaghi, Materazzi, Calhanoglu e Barella.
A cura di Francesca Del Boca
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Era il numero due dietro al capo Andrea Beretta, colpito da un super Daspo decennale che lo teneva fisicamente lontano dallo stadio Meazza. Ma vantava comunque un ruolo di primo piano come portavoce della Curva Nord, volto social e comunicatore del tifo organizzato interista Marco Ferdico, finito agli arresti insieme ad altre 18 persone per associazione a delinquere dopo il blitz della Dda milanese che ha portato allo scoperto il "sistema criminale" dietro gli ultrà di Milan e Inter a San Siro.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Milano infatti i capi della curva dell’Inter finiti in manette, con Ferdico in prima linea, esercitavano una sorta di "potere intimidatorio" nei confronti della società e dei giocatori per ottenere informazioni, influenzare il calciomercato oppure ottenere più biglietti per le partite, dalla cui rivendita gonfiata entravano in realtà introiti milionari nelle casse della curva. Un giro di denaro illecito su cui aveva allungato le mani anche la criminalità organizzata, e che contava anche richieste di "pizzo" per i parcheggi, i proventi delle bancarelle di cibo e bevande all'esterno del Meazza e il merchandising.

Chi è Marco Ferdico e qual è il suo ruolo nella maxi inchiesta sugli ultrà di Milan e Inter

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Ha 38 anni, lontani precedenti per droga. Marco Ferdico, nel quadro tracciato da guardia di finanza e polizia, è l'uomo che tiene i rapporti con il club e con i giocatori. Per ottenere ciò che vuole si confronta direttamente con vecchie glorie nerazzurre come Marco Materazzi e Javier Zanetti, scrive al mister Simone Inzaghi di intercedere con il presidente Marotta, incontra di persona i calciatori Calhanoglu, Barella e l'ex difensore Skriniar ("Hai visto che gli tremava la voce, aveva un po' di paura…"). 

Per gli investigatori che hanno azzerato i direttivi delle curve milanesi, è uno dei tenutari del "patto di non belligeranza" che le tifoserie organizzate di Milan e Inter avrebbero stretto in vista di guadagni comuni. Una stretta di mano tra capi ultrà per tenere lontane controversie e problemi dal Meazza, e di conseguenza i riflettori di stampa e polizia. Chi si sottrae, deve essere punito: è lo stesso Ferdico, come evidenziato nelle carte dell'inchiesta, a mettere in piedi una "azione eclatante" nei confronti di un tifoso che aveva rischiato di incrinare il patto mettendo in discussione l'autorità di Ferdico davanti ai colleghi milanisti.

"Non si può parlare di criminalità all'interno della Curva Nord", assicurava il 38enne solo pochi mesi fa, ribadendolo in occasione di svariate interviste. "Qualsiasi tipo di abuso, estorsione o spaccio viene allontanato. Nella nostra famiglia le regole sono chiare".

Le intercettazioni di Ferdico: dalle chiamate con Inzaghi alle informazioni di Zanetti

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Ma non solo. Per il gip Domenico Santoro il club interista si trovava di fatto ostaggio delle richieste degli ultrà, "in una situazione di sudditanza nei confronti degli esponenti della Curva Nord". Richieste spesso formulate da Ferdico e il più delle volte esaudite, "seppur obtorto collo", come accade per i biglietti della finale di Champions League tra Inter e Manchester City, disputata a Istanbul il 10 giugno 2023. Ferdico, intercettato dalla polizia, chiede "esplicitamente a Inzaghi in intervenire con la società, o meglio direttamente con Marotta, al fine di ottenere ulteriori 200 biglietti", "ottenendo la promessa di Inzaghi di intercedere con i vertici societari" ("Ci hanno dato 1000 biglietti, ne abbiamo bisogno 200 in più per essere tranquilli").

Ferdico chiede anche un incontro con lo stesso Inzaghi, per tentare di influire sulle scelte tattiche dell'allenatore. Parlando al telefono con lo storico corista Mauro Nepi: "Aggressivo no, però gli dico: Mister, io ti voglio dire una cosa… qui sei a Milano non sei in provincia… a me mi dispiace, però devi iniziare a tirare fuori un attimo la garra perché… Mauro ma bisogna dirgli le cose che pensiamo, io parlo così domani… gli dico qua sei a Milano… quando sei in 10 metti due punte… lasci 2 punte".

E ancora, sempre intercettato. "Il mister è un uomo senza palle, io non ho parole. A questo troglodita qua quando vado lì gli dico: Ma ti vuoi svegliare o no, pagliaccio, che lo spogliatoio è pieno di gruppetti e non sei capace a smaltire? Vado in Pinetina e gli faccio volare le scrivanie, gli rendo la vita impossibile a tutti quanti".

I rapporti con l'erede di ‘ndrangheta Antonio Bellocco

Antonio Bellocco e Marco Ferdico
Antonio Bellocco e Marco Ferdico

Un altro legame su cui si concentrano le indagini degli investigatori di via Fatebenefratelli è quello con Antonio Bellocco, rampollo della ‘ndrangheta di Rosarno ucciso lo scorso 4 settembre proprio dal capo della Nord Andrea Beretta. Un regolamento di conti probabilmente legato all'ascesa sempre più rapida di "Totò U Nanu", già condannato a nove anni per associazione mafiosa, ai vertici della curva dell'Inter: il suo ingresso, secondo lo stesso Beretta, sarebbe infatti stato legato alle pressioni delle cosche calabresi impiantate al Nord, desiderose di infiltrarsi negli ambienti ultrà per ottenere parte dei guadagni che girano intorno al Meazza.

Nonostante le frizioni con il capo, nate dal vuoto di potere lasciato nel 2022 da Vittorio Boiocchi (ucciso a colpi di pistola da un assassino ancora senza nome), Beretta e Ferdico appaiono però come migliori amici. I due si frequentano con le mogli e con i figli, fanno le vacanze insieme, si chiamano "fratello". Quando "U Nanu" muore, Ferdico gli dedica un lungo omaggio social: "Sarai sempre la parte più bella di me. Eri la persona che più ha creduto in me da quando sono diventato uomo. Nessuno potrà mai capire l’amore che ci legava e che ci riempiva le giornate", le sue parole. "Nulla sarà più come prima senza te… vivrò onorando l’uomo meraviglioso che eri".

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