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Chi è Marcello Viola, il nuovo Procuratore capo di Milano

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha votato il nuovo Procuratore capo di Milano. È Marcello Viola, ormai ex procuratore generale di Firenze. Ecco chi è.
A cura di Filippo M. Capra
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Il nuovo Procuratore capo di Milano Marcello Viola
Il nuovo Procuratore capo di Milano Marcello Viola

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha votato il nuovo Procuratore capo di Milano. È Marcello Viola, ormai ex procuratore generale di Firenze, che si è assicurato 13 voti contro i 3 riservati al procuratore di Bologna Giuseppe Amato e i 6 per il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli. Tre, in totale, gli astenuti.

Chi è Marcello Viola, nuovo capo dei pm di Milano

Viola, commentando a caldo la nomina, si è detto "onorato" ringraziando "il Csm per questa nomina così importante". Il nuovo Procuratore capo di Milano ha poi aggiunto di essere "consapevole del fatto che guidare la Procura di Milano sia un incarico particolarmente delicato. Ma metterò il massimo impegno nello svolgere il ruolo direttivo che mi è stato assegnato come ho sempre fatto". Viola, classe 1957, è in magistratura dal 1981. Originario di Caltanisetta, è stato pubblico ministero a Palermo prima di diventare procuratore a Trapani. Nel 2016 la nomina a procuratore generale di Firenze. Ora prenderà il posto di Francesco Greco, andato in pensione lo scorso novembre. La scelta di affidargli l'eredità di Greco è stata commentata da Nino Di Matteo come discontinua con la gestione precedente della Procura milanese.

Il caso Palamara e la proposta di rendere Viola procuratore capo di Roma

Nel futuro di Viola, però, sarebbero potuti esserci un'altra città e un altro incarico. Il neo Procuratore capo di Milano era infatti in lizza anche per la Procura di Palermo e la Direzione nazionale antimafia. Qualche anno fa, invece, era stato proposto per succede a Giuseppe Pignatone alla Procura di Roma. Allora non se ne fece nulla anche a causa della scoperta di una cena andata in scena all'hotel Champagne nel 9 maggio 2019 quando l'allora consigliere del Csm Luca Palamara si era incontrato con cinque ex Csm e i deputati renziani Luca Lotti e Cosimo Ferri che, intercettati, discutevano della nomina nel nuovo capo dei pubblici ministeri della Capitale.

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