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Chi è il violentatore seriale in monopattino a Milano

Si chiama Matteo Angelo Errigo, il 21enne che si trova adesso ai domiciliari a casa della nonna per aver aggredito e molestato almeno quattro donne a Milano. Sulle spalle ha già una condanna per maltrattamenti nei confronti della madre.
A cura di Francesca Del Boca
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Immagine di repertorio
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Si chiama Matteo Angelo Errigo, il 21enne piemontese arrestato con l'accusa di violenza sessuale per aver inseguito con il monopattino e molestato alcune donne in zona Ripamonti/Porta Romana a Milano. Sono almeno quattro, le aggressioni avvenute a suo nome. Adesso, in attesa di ulteriori sviluppi e dell'interrogatorio del gip di domani, si trova ai domiciliari a casa della nonna. 

I maltrattamenti verso la madre

Per lui non si apriranno, al momento, le porte del carcere. Il giudice ha riconosciuto infatti la "capacità auto-custodiale" del giovane nella sua condanna per maltrattamenti ai danni della madre. Per lui era stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla madre: misure che ha sempre rispettato.

Come avvenivano le aggressioni

Nel frattempo, gli inquirenti stanno raccogliendo altro materiale e vagliando altre denunce di aggressioni avvenute con uno schema simile. Quello del 21enne era fisso. Le vittime sempre donne sole, che camminavano in tutta fretta di notte mentre tornavano a casa. Donne "distratte" dal telefono, in contatto diretto con il fidanzato o con qualche amica per sentirsi più protette.

Le pedinava in monopattino e poi, quando era certo di poter agire indisturbato, le assaltava alle spalle gettandole a terra. "Io ero paralizzata nel corpo, per fortuna ho avuto la prontezza di urlare. Mi ha buttata a terra e mi ha girata, con lui davanti", ha raccontato una delle vittime.

Il monopattino rosso

Intanto è stata sequestrata "l'arma" del molestatore seriale, quel monopattino rosso con cui si aggirava nei dintorni della casa della nonna, nel perimetro tra Fondazione Prada e la Bocconi, e sfrecciando a gran velocità puntava le proprie prede.

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