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Indagato il medico che si è barricato in casa per ore sparando colpi di pistola

È un uomo di 42 anni il medico otorinolaringoiatra e chirurgo estetico che ieri si è barricato nella sua casa di Rho sparando cinque colpi di pistola. I carabinieri stanno cercando di capire il motivo del gesto.
A cura di Giorgia Venturini
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Resta ancora da capire cosa abbia spinto Matteo Banderali il medico di 42 anni di Rho, alle porte di Milano, a chiudersi ieri domenica 27 febbraio in casa sua e sparare cinque colpi di pistola. L'uomo si è barricato all'interno del suo appartamento per poi uscirne 7 ore dopo al termine di una lunga trattativa con i carabinieri e il padre. Il medico – laureato in Medicina all'Università di Milano, Banderali è un otorinolaringoiatra, chirurgo estetico e maxillo-facciale – prima di aprire il portone di casa Banderali ha chiesto un bicchiere d'acqua e poi è stato soccorso dal personale del 118 intervenuto sul posto: era in stato confusionale, è stato caricato su una barella e portato in ospedale per accertamenti. Ora per lui è scattata la denuncia per reati contravvenzionali: al medico infatti vengono contentati i cinque colpi di pistola sparati in casa e un fucile d'assalto trovato in casa sua non denunciato.

A chiamare i soccorsi è stato il padre

Ora i carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto e soprattutto capire cosa abbia spinto il medico a chiudersi in casa e sparare i colpi di pistola. I proiettili non hanno ferito nessuno. Ad allertare pochi minuti prima i sanitari e a sua volta i carabinieri è stato il padre dell'uomo che ha raccontato di come il figlio avesse abusato di farmaci. Gli spari sono stati sentiti dai carabinieri una volta arrivati sul posto: in un primo momento sono stati due i colpi, poi ne sono stati sparati altri tre a distanza di tempo. I carabinieri della compagnia di Rho e i negoziatori del nucleo speciale hanno iniziato le trattative con l'uomo, ma per diverse ore il 42enne non ha risposto alle richieste dei militari. Poi la decisione di uscire prima dell'intervento della squadra speciale. Infine la corsa in ospedale, mentre i carabinieri hanno fatto tutti gli accertamenti in casa: si è scoperto che le due pistole utilizzate dal 42enne erano regolarmente detenute e che l'uomo era in possesso di porto d'armi. Per capire cosa abbia spinto a commettere un gesto simile i carabinieri stanno cercando di sentire le persone a lui vicine. Le prossime ore saranno fondamentali per capire anche quanto i farmaci presi dall'uomo abbiano contribuito a commettere un simile gesto.

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