Chi è Enrico Crippa, lo chef tristellato di Piazza Duomo ospite stasera a Masterchef
Enrico Crippa è lo chef tristellato di Piazza Duomo di Alba, in provincia di Cuneo. Nato a Carate Brianza (Monza e Brianza), ha iniziato la sua carriera da Gualtiero Marchesi a Milano. Dopo un giro per il mondo che lo ha portato fino in Giappone, è tornato in Italia dove ha dato vita al progetto Piazza Duomo con la famiglia Cerretto. Della sua vita privata si sa solo che è sposato con la moglie Silvia.
Con degustazioni artistiche che fanno incontrare la tradizione con ricette senza frontiere, offre piatti leggeri, colorati e scenografici. Oggi, giovedì 16 febbraio, andrà in onda la nuova puntata di Mashterchef dove sarà ospite dei tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.
Chi è Enrico Crippa, chef tristellato: gli esordi e l'esperienza in giro per il mondo
Enrico Crippa ha un diploma alberghiero. Inizia la sua carriera con un apprendistato da Gualtiero Marchesi a Milano per poi trasferirsi all'estero dove lavora con diversi chef europei. Nel 1996 apre in Giappone il ristorante di Marchesi e resterà lì fino al 1999.
Nel 2003 incontra la famiglia Ceretto, con la quale aprirà Piazza Duomo. E su questo incontro, in un'intervista a La Repubblica, ha raccontato che è stato il collega Carlo Cracco a consigliare alla famiglia lo chef Crippa affermando che fosse più bravo di lui.
Il rientro in Italia: il progetto Piazza Duomo e le tre stelle Michelin
Il ristorante viene avviato nel 2005. Tre anni più tardi arriva la prima stella Michelin. La seconda verrà assegnata nel 2009 e infine la terza nel 2012. L'anno successivo viene inserito nella lista dei cinquanta migliori ristoranti del mondo.
Sul sito del ristorante si legge come "le ricette centenarie ed eccellenze del territorio incontrano un palato senza frontiere". Lo chef offre due viaggi sensoriali attraverso il Menù Barolo e il Menù Il Viaggio. Il primo è un omaggio al Piemonte e alle sue tradizione. È possibile trovare le lumache, la tartrà oltre ai tartufi e fino al tramezzino, che è stato lanciato nel 1925 a Torino.
Il secondo menù invece porta i clienti nel mondo caleidoscopico del vegetale, di cui Crippa è maestro. Alla tradizione italiana unisce la cucina francese e quella giapponese.
Ovviamente per realizzare questi piatti stellati, c'è bisogno di una brigata con la quale – come ha raccontato a La Repubblica – usa "bastone e carote. Qui la faccia ce la metto io. E in un tre stelle non puoi sbagliare". Lo chef ha anche raccontato di tenere molto alla forma: "Con il mio secondo ci conosciamo da una vita e magari fuori gli scappa di darmi del tu ma in cucina si torna al lei".
Ricorda anche che ci sono bei momenti di condivisione e che se incontra in un ristorante uno di loro, offre la cena: "Ma sul lavoro un po' di distanza ci vuole".