Chi è e cosa fa la coppia che aveva 8 milioni in contanti sotterrati nel giardino di casa
Si trovavano sotto terra, ben custodi in sacchetti di plastica e all'interno di un vaso di cemento. Così le Fiamme Gialle hanno trovato 8 milioni di euro nel giardino di Giuliano Rossini e Silvia Fornari, una coppia di Gussago, nel Bresciano, grazie ai cani antivaluta. Perché si trovavano lì e quali erano gli affari illegali della coppia lo hanno rivelato i militari del Gico di Brescia, coordinati dal pubblico ministero Claudia Passalacqua.
Le false fatture e l'evasione fiscale
Il capofamiglia, Giuliano Rossini, un uomo di 46 anni, è il titolare di alcune aziende che operano nel mercato dei metalli ferrosi: insieme alla moglie è riuscito a ottenere milioni di euro evadendo fatture false e rendendosi così colpevole di una maxi evasione. Ora è accusato anche di associazione a delinquere: con la fatture false avrebbe fornito "un contributo materiale fondamentale per la stessa vita dell’organizzazione".
Complice la moglie, Silvia Fornari, 40enne, che in paese non dava nell'occhio: nonostante i soldi nascosti in giardino girava con una utilitaria e non ostentava ricchezza. Compito del figlio 22enne invece era quello di aiutare la madre con le consegne di denaro e la fornitura di documenti per le fatture. La zia del 22enne invece avrebbe avuto un ruolo nelle "restituzioni del denaro contante ai clienti degli uffici interni" di una delle aziende di famiglia.
Le indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza
Tutto è stato svelato durante un'indagine approfondita all'interno di un'inchiesta su un presunto giro di fatture false da circa mezzo miliardo, pari a 93 milioni di imposte evase. Solo qualche giorno fa il Comando Provinciale Carabinieri di Brescia e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brescia ha eseguito 27 misure cautelari personali e il sequestro di quasi 95 milioni di euro.
Le indagini erano scattate già negli anni scorsi: si tratta dell'epilogo di un’attività investigativa condotta a partire dal 2019, dalla Compagnia Carabinieri di Gardone Val Trompia e dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Gardone Val Trompia.
I carabinieri avevano iniziato a indagare per riciclaggio nei confronti di un sodalizio i cui indagati avevano vari precedenti: in particolare si occupavano di rifiuti non autorizzata e traffico di stupefacenti. Le Fiamme Gialle hanno potuto così concentrarsi sulla frode fiscale e condotto accertamenti economico finanziari, anche mediante l’approfondimento di numerose segnalazioni di operazioni sospette. Le indagini sono ancora in corso.
Poi nei giorni scorsi il via libera della Procura di eseguite 27 ordinanze di custodia cautelare, di cui 8 in carcere, 14 degli arresti domiciliari e 5 obblighi di dimora, nonché il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie, immobili, veicoli e quote societarie, per oltre 93 milioni di euro.
Nell'operazione sono state coinvolte 200 unità di personale appartenenti a Reparti delle due Forze di Polizia, sono state condotte in Lombardia, Veneto, Toscana, Campania, Lazio, Marche, Liguria, Calabria, Sicilia e Sardegna.