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Chi è e come agisce la “vecchina di quartiere”, truffatrice temuta dai locali milanesi

Dice di voler pagare con 500 euro, ma fugge con il resto. Sono almeno quattro i locali milanesi truffati dalla “vecchina di quartiere”. Il piano è sempre lo stesso, ma lei si trasforma a ogni colpo.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Accento milanese impeccabile, occhi azzurri, sulla settantina. "Come una vecchina di quartiere", raccontano le sue vittime. Una truffatrice che ad oggi ha colpito almeno quattro attività commerciali nella città di Milano. Dice di conoscere il titolare, che deve organizzare il compleanno della figlia, che il bancomat non funziona e che perciò deve pagare con una banconota da 500 euro. Una banconota che nessuno ha mai visto, così come nessuno ha più visto il resto che le avevano già consegnato prima del pagamento.

Le trasformazioni della truffatrice

Chi la descrive racconta di particolari diversi, dalla capigliatura agli orecchini. C'è chi l'ha vista con i capelli rossi legati in una coda e chi con capelli grigi portati sciolti. A volte con degli orecchini a forma di zanna di elefante a strisce nere, altre semplici a cerchio. Un giorno ha gli occhiali con la montatura dorata, un altro tiene in mano una sigaretta. Quello che non cambia mai è il piano, al momento infallibile, che ha messo in atto alla caffetteria napoletana "Sciuscià" nei pressi di corso Buenos Aires (a nord-est della città), alla panetteria "Bollani Milano dal 1930" di via Ripamonti (a sud-est), al "Bistrò 23" di via Principe Eugenio (nord-ovest) e a "Vintage parrucchiere" di via Parmigianino (ovest).

Il piano: il resto di 500 euro e il marito "ingegner Brambilla"

L'anziana truffatrice si presenta al bancone del negozio affermando di conoscere il titolare. Di lui dimostra di sapere tutto, dal nome al motivo della sua momentanea assenza. Come prima cosa, racconta che deve organizzare il compleanno della figlia. Dai bar o locali si fa incartare pasticcini da portare a casa, qualche bottiglie di prosecco, e chiede di poter prenotare dei tavolini per più tardi. Al parrucchiere, invece, dice di voler acquistare una piastra, o un phon, da regalare alla figlia e di prenotare un appuntamento per piega e taglio. Quando arriva il momento di pagare, consegna il bancomat che però non funziona. Allora passa ai contanti, che però non ha con sé. Telefona, quindi, al "marito ingegnere" che ora si chiama "Bellotti", ora "Borelli", ma anche "Brambilla". "Avete il resto di una banconota da 500 euro?", chiede la vecchina alle vittime ignare. Loro rispondono di sì e l'accompagnano con la merce davanti a quel portone dove dice di abitare e dove ad attenderli dovrebbe esserci il marito con la banconota. La truffatrice li invita a cercare il suo cognome sul citofono in modo da chiedergli di scendere: nel frattempo aveva già preso il resto dal negoziante che si è fidato del suo aspetto innocuo e si era incamminata ad acquistare "torta e fiori". Quando la vittima si accorge che non c'è nessuno in quel palazzo con quel nome e che la vecchina in realtà è scappata in un'auto, è troppo tardi.

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