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Chi è Caryl Menghetti, la 46enne che ha ucciso a coltellate il marito Diego Rota a Martinengo

Si chiama Caryl Menghetti la 46enne accusata di aver ucciso a coltellate il marito Diego Rota nella loro casa tra le campagne di Martinengo (Bergamo) all’alba di venerdì 26 gennaio. Era stata visitata ieri in Psichiatria a Treviglio.
A cura di Francesca Del Boca
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Caryl Menghetti con il marito Diego Rota (Facebook)
Caryl Menghetti con il marito Diego Rota (Facebook)

Si chiama Caryl Menghetti la 46enne accusata di aver ucciso a coltellate il marito Diego Rota, 56 anni, nella loro villetta tra le campagne di Martinengo (Bergamo) all'alba di stamattina, venerdì 26 gennaio: l'uomo è stato colpito alla gola mentre era in camera da letto con una grossa lama da cucina. La coppia ha una figlia di 5 anni, ora affidata ai familiari su disposizione della Procura dei Minori di Brescia.

Al termine delle attività d'indagine, coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bergamo, la donna è stata arrestata e portata dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Bergamo.

Secondo quanto emerso finora dalle indagini condotte dai Carabinieri della compagnia di Treviglio insieme al nucleo investigativo di Bergamo Caryl Menghetti, originaria di Vercelli, presentava già da tempo evidenti problemi psichici, tanto che tre anni fa era già stata sottoposta a un trattamento sanitario obbligatorio. Ma non solo. Anche ieri mattina la 46enne  avrebbe manifestato evidenti segni di squilibrio: vere e proprie allucinazioni, per le quali era stata accompagnata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Treviglio proprio dal marito, che di professione fa l'operaio.

Uno stato emotivo già fragile e, stando alle primissime ricostruzioni dei militari guidati dal comandante Antonio Rosario Stanizzi, ultimamente turbato da alcune problematiche lavorative e personali vissute nell'ultimo periodo. Nessuna criticità, invece, sarebbe finora emersa all'interno delle mura della villetta di via Cascina Lombarda, nel cuore della Bassa bergamasca: non sono emersi al momento elementi che possano ricondurre l’omicidio a pregressi episodi di maltrattamenti in famiglia, o a evidenti problematiche di coppia tra moglie e marito.

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