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La fuga di Giacomo Bozzoli

Chi è Antonella Colossi, la compagna di Giacomo Bozzoli in fuga con lui dopo la condanna all’ergastolo

Antonella Colossi, gallerista d’arte bresciana, è ricercata in tutto il mondo dopo la fuga con il compagno Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo per l’omicidio dello zio nella fonderia di famiglia. Sono scappati su una Maserati Levante con il figlio di 9 anni.
A cura di Francesca Del Boca
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Il lavoro da gallerista, la villa di lusso al lago e la casa con vista sulle Dolomiti, il cognome che da generazioni circola tra le famiglie più in vista di Brescia. Antonella Colossi, 41 anni, si è lasciata tutto questo alle spalle per scomparire nel nulla a fianco di Giacomo Bozzoli, recentemente condannato all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario nel 2015: dopo la sentenza in Cassazione è scappata ed è in fuga con il compagno e il figlio della coppia, 9 anni, lanciati a bordo di una Maserati Levante. 

Un'evasione sicuramente pianificata nel tempo, mentre proseguiva inesorabile l'iter giudiziario che ha visto come protagonista il 39enne di Marcherio, accusato di aver ucciso lo zio e poi averne fatto sparire il corpo all'interno del grande forno dell'azienda di famiglia. Anni e anni in cui la donna non ha mai avuto dubbi sul proprio compagno: "Giacomo è innocente", ha infatti sempre sostenuto la 41enne, nonostante il verdetto nei confronti dell'uomo fosse sempre lo stesso: omicidio volontario e premeditato, carcere a vita. 

Chi è Antonella Colossi, la compagna di Giacomo Bozzoli ha una galleria d'arte

Antonella Colossi è titolare con il padre e la sorella di una delle storiche gallerie d’arte del centro di Brescia, culla di alcuni degli esponenti più quotati della scena contemporanea. Da oltre 20 anni si occupa dell'organizzazione di mostre, della selezione delle opere da esporre e dell’attività editoriale per delineare i profili degli artisti ospitati all'interno di Corsia del Gambero.

Bionda, sempre attenta alla forma fisica e al look, Antonella viene descritta da chi la conosce come una donna amante del comfort, del lusso, della bellezza. Un amore, condiviso con il compagno, che si esprime soprattutto nella scelta dell‘abitazione di Soiano, a due passi dal lago di Garda, che da una decina d'anni spartisce proprio con Giacomo Bozzoli: una villa di pregio immersa nel verde con campo da calcio e piscina, patio, arredamento di design. Lì i due trascorrevano le loro giornate, al termine del lavoro, senza farsi vedere in città. Colpa delle vicende giudiziarie che da ormai molti anni avevano circoscritto le frequentazioni alle amicizie più strette. Un buen retiro campagnolo in cui ripararsi dal mondo, circondati da comodità di ogni genere.

Giacomo Bozzoli
Giacomo Bozzoli

Antonella Colossi e Giacomo Bozzoli convivono e hanno un figlio

I due si sono conosciuti nel 2012. Un vero e proprio colpo di fulmine, a quanto pare: nel giro di pochi mesi vanno a convivere e dopo un paio d'anni arriva anche un figlio, oggi 9 anni. Nell'ottobre del 2015, il caso di cronaca che cambierà per sempre la vita della coppia (mai sposata): la scomparsa dello zio di Giacomo, Mario Bozzoli, e le indagini degli inquirenti che presto si stringeranno (pur in mancanza del corpo) intorno al giovane nipote, figlio del fratello Adelio.

La fuga di Giacomo Bozzoli e Antonella Colossi in Maserati

Nei primi di luglio del 2024, la vicenda giudiziaria vede finalmente la fine: per il 39enne di Marcherio sarà ergastolo, confermato definitivamente in Cassazione. Quando i carabinieri bussano al portone della villa di Soiano per condurre Giacomo Bozzoli in carcere, però, non trovano nessuno in casa: la famiglia è fuggita in piena notte a bordo di una Maserati, con valigie e forse importanti provviste di denaro nero.

Il tentativo disperato di costruire una vita insieme lontano da Brescia, con un mandato di cattura internazionale che pende sulle loro teste. Ma a finire nei guai, adesso, potrebbe essere anche Antonella Colossi: la compagna del latitante, infatti, potrebbe essere ritenuta responsabile a titolo di concorso qualora venisse provato un suo coinvolgimento morale o materiale nella fuga, ossia se abbia contribuito ad architettare il piano per far ricostruirsi un'identità all'estero: forse in Francia, forse nei Balcani.

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