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News sulla strage di Samarate

Chi è Alessandro Maja, fermato per aver ucciso la moglie e la figlia 16enne: ha provato a ferirsi

Si trova in ospedale a Busto Arsizio Alessandro Maja, l’uomo di 57 anni accusato di aver ucciso moglie e figlia nella notte. Da anni eri residente a Samarate e non ha nessun procedente.
A cura di Giorgia Venturini
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È stato fermato dai carabinieri poco dopo l'arrivo dei militari sul luogo dell'omicidio Alessandro Maja, l'uomo di 57 anni accusato di aver ucciso nella notte la moglie di 56 anni, Stefania Pivetta, e la figlia di 16, Giulia Maja. Ha ferito anche il figlio di 23 anni prima di provare a tagliarsi i polsi e a darsi fuoco. Il 57enne ora si trova ricoverato all'ospedale di Busto Arsizio, dove è piantonato dai carabinieri. Tutto è accaduto nella casa di Samarate, in provincia di Varese. La famiglia, come riporta il sindaco Enrico Puricelli a Fanpage.it, non aveva mai fatto pensare che avesse problemi. Alessandro Maja era un ingegnere ed era sposato con Stefania Pivetta dal 1992.

I carabinieri in via Torino a Samarate (Varese)
I carabinieri in via Torino a Samarate (Varese)

L'omicidio in casa la notte

Ora i carabinieri sono al lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto nella casa di via Torino. Tra le ipotesi più probabili quella che il fermato durante la notte abbia ucciso moglie e figlia a martellate. Ma l'arma del delitto è ancora tutta da confermare. Ma tutto deve essere ancora confermato.  Avrebbe tentato anche di uccidere il figlio che fortunatamente non è morto. In un primo momento si era diffusa la notizia che anche il ragazzo fosse stato ucciso: si trova ora in gravi condizioni all'ospedale di Varese. Non è ancora chiaro se sia fuori pericolo. L'uomo avrebbe colpito la moglie quando era sul divano per poi raggiungere i figli quando erano già a letto. Poi il 57enne avrebbe tentato di darsi fuoco, senza riuscirci. Ad allertare i carabinieri sono stati i vicini di casa: i militari una volta sul posto hanno trovato l'uomo sporco di sangue e con delle ferite ai polsi. Così la decisione del trasporto in ospedale.

Si indaga sul movente

Ora i carabinieri sono ancora sul posto dell'omicidio per cercare di capire cosa abbia spinto l'uomo a compiere un simile gesto. Tutto resta ancora da chiarire e confermare: tra le ipotesi più probabili quella che l'uomo avesse impugnato anche martello e trapano. Ma se siano le armi del delitto è ancora tutto da chiarire. Ancora da confermare se l'uomo ha provato solo a ferirsi o a togliersi la vita. E se si come? Sul corpo ci sono segni evidenti di ferite ma tra le ipotesi anche quella che ha provato a darsi fuoco.

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