Chi ci sarà nella nuova giunta di Regione Lombardia: le anticipazioni sulle trattative di Fontana
Dopo la vittoria alle elezioni regionali sono subito iniziate le trattative fra Attilio Fontana e i partiti politici per la formazione della nuova giunta di Regione Lombardia. Visti i voti ottenuti da Fratelli d'Italia, Daniela Santaché ha subito rivendicato per loro almeno 8 assessorati e Romano La Russa il ruolo di vicepresidente. Ma anche la Lega, che alle regionali ha mantenuto il proprio consenso meglio che in altre tornate elettorali, ha intenzione di far valere il proprio peso.
Le anticipazioni sulla nuova giunta di Regione Lombardia
Il risultato ottenuto anche dalla lista civica di Fontana permette al presidente di far valere molto il suo peso nella formazione della giunta che guiderà la Lombardia per i prossimi cinque anni. E infatti, secondo alcuni rumors fra i corridoi del Pirellone, gli assessorati che andranno al partito di Giorgia Meloni sono già diminuiti da otto a sei. In cambio otterrebbero la presidenza del Consiglio regionale.
Alla Lega, invece, andrebbero invece quattro assessorati e due posti da sottosegretario. Forza Italia, notevolmente indebolita dall'esito delle urne, potrà pretendere due assessori, massimo tre. Mentre a Noi moderati non più di uno, giusto come ringraziamento per la campagna elettorale fatta a favore del centrodestra.
Poi, però, ci sono almeno due assessorati che resteranno di libera scelta di Fontana, soprattutto – come dicevamo – in considerazione del risultato ottenuto dalla sua lista elettorale. E su questo campo si sta tenendo la battaglia più difficile: il presidente vuole affidare a un suo fedelissimo il Welfare, che però – per l'importanza che ha – vorrebbe anche FdI.
I possibili nomi della giunta Fontana
Come assessore al Welfare Fontana vorrebbe mantenere Guido Bertolaso, subentrato a Letizia Moratti e già suo consulente per la gestione del piano vaccinale. È un uomo di cui si fida e sa che non sarebbe una forma di commissariamento di Giorgia Meloni sulla competenze più rilevante della Regione.
FdI invece ha diverse idee differenti per il Welfare: se non lo pretende Romano La Russa, che potrebbe "accontentarsi" di un altro assessorato (magari quello alla sicurezza, che già ricopriva) e del ruolo di vicepresidente, chiede che almeno vada al farmacista Marco Alparone. Ex forzista salito in tempo sul carro del vincitore, è riconosciuto anche dall'opposizione come "l'unico un po' più strutturato". Il minimo indispensabile per gestire la sanità lombarda. Altrimenti andrebbe bene anche Carlo Maccari, anche lui farmacista e deputato, che è già stato assessore regionale con Roberto Formigoni
Pare che, però, Fontana vorrebbe cercare di salvare il posto anche a Claudia Terzi, in quota Lega e già assessore uscente ai trasporti che in campagna elettorale è stata brava nel rivendicare le responsabilità di Rfi per la grave situazione in cui versa il trasporto ferroviario locale, assolvendo così Trenord.
Sarà da accontentare anche Guido Gudesi, che rappresenta la fazione di Giancarlo Giorgetti all'interno della Lega, e che nell'ultima legislatura ha svolto il ruolo di Assessore allo sviluppo economico. Terzi e Guidesi, però, non si sono confrontati con le urne e quindi non possono far valere con numeri alla mano le preferenze che hanno portato.
Può, invece, andare forte delle sue 7.907 in provincia di Sondrio Massimo Sertori (sempre in quota Lega) e, pertanto, pretendere di nuovo per sé l'assessorato a Enti locali, montagna e piccoli comuni.
In casa Fratelli d'Italia, invece, Franco Lucente può rivendicare un assessorato in virtù delle sue 6.685, ma pare che il partito sia più propenso a dare un assessorato a Ettore Prandini, attuale Presidente di Coldiretti e che potrebbe ottenere l'assessorato all'agricoltura come profilo tecnico. Ruolo che vorrebbe anche Barbara Mazzali, capogruppo uscente di FdI.
I due più papabili in Forza Italia per un assessorato sono Simona Tironi, che anche rivendica quello all'Agricoltura, diventato ormai il più ambito dopo il Welfare, e Gianluca Comazzi, già capogruppo in Consiglio regionale.