Chef morto a New York, l’avvocato della escort fermata per omicidio chiede di patteggiare

Angelina Barini, la escort d'alto bordo fermata ma non ancora formalmente accusata dell'omicidio dello chef di Casalpusterlengo (Lodi) Andrea Zamperoni in una stanza del Kamway Lodge di New York di oltre un anno fa, ha chiesto di patteggiare la pena. Il nostro connazionale, chef in erba di Cipriani Dolci al Grand Centrale Terminal della Grande Mela, era sparito da qualche giorno prima che il suo corpo venisse ritrovato nel Queens, quattro isolati dopo il suo appartamento. Per l'omicidio era stata indagata la escort, ripresa da alcune telecamere mentre si accingeva a fare a pezzi il cadavere di Andrea.
La richiesta di patteggiamento e l'eventuale sconto della pena
Per il momento il processo è fermo all'udienza del 21 gennaio scorso, sospeso a causa dell'emergenza Coronavirus che ha flagellato anche l'America. Il lockdown ha poi lasciato in ghiaccio la richiesta dell'avvocato d'ufficio della Barini, ora bloccata alla Federal Court, che non è ancora formalmente accusata di omicidio. A lei, però, sarebbero riconducibili almeno altri tre casi di assassinio. La richiesta di patteggiamento, si legge sul Corriere della sera, sarà valutata dal giudice Brian M. Cogan insieme al prosecutor Soumya Dayananda. Qualora i due decidessero di accoglierla, la pena subirebbe un forte sconto. Nell'ambito delle indagini sulla sparizione e la morte di Andrea, per cui non è ancora stato accertato se la morte sia sopraggiunta per via di un cocktail di droga e Fentanyl somministrato da una banda criminale o meno, si indaga anche su altre quattro vittime, morte in condizioni sospette. A tal proposito, la Barini ha ammesso di "aver somministrato oppiacei ai clienti", senza però rivelare il nome di eventuali complici.