Che cos’è il disegno di legge Salva Milano: chi riguarda e quali progetti vengono salvati
Con 172 voti favorevoli e 41 contrari, la Camera dei Deputati il 21 novembre 2024 ha approvato il disegno di legge 1987, meglio conosciuto come Salva Milano. Si tratta di una norma transitoria che, se dovesse ottenere il via libera anche dal Senato, andrebbe a disciplinare gli interventi "in materia urbanistica ed edilizia" con l'obiettivo di far ripartire i 150 progetti che nei mesi scorsi sono stati bloccati dalla Procura di Milano per presunti abusi edilizi. In sostanza, il Salva Milano stabilisce che i piani attuativi comunali, fino ad ora necessari per la demolizione e la ricostruzione con sagome e volumetrie differenti, non sono più obbligatori se gli interventi edilizi sono realizzati in "ambiti edificati e urbanizzati". Così, per costruire un grattacielo al posto di un edificio di pochi piani, sarà sufficiente presentare una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) per ristrutturazione.
Che cos'è il Salva Milano e cosa prevede
Come detto, il Salva Milano è un provvedimento transitorio. Qualora dovesse avere l'approvazione anche del Senato, la legge rimarrà in vigore fino a quando non sarà effettuato un riordino organico della disciplina edilizia, che dovrà essere approvato entro i successivi sei mesi e dopo che sarà raggiunta un'intesa tra Stato e città in Conferenza Unificata.
Nel frattempo, la legge sancisce la conformità urbanistica ed edilizia degli interventi che non sono stati preceduti da un piano urbanistico di attuazione. L'importante è che la costruzione del nuovo immobile avvenga in ambiti già edificati e urbanizzati, quindi che vada a sostituire edifici già esistenti.
Quali progetti riguarda
Se il Decreto Semplificazioni nel 2020 ha ampliato la nozione di ristrutturazione eliminando il riferimento all'identità di volumetria, il Salva Milano permette interventi di ristrutturazione che al loro termine portino anche alla realizzazione di un edificio totalmente diverso da quello di partenza.
Questo significa che queste nuove ristrutturazioni potranno essere fatte senza chiedere permessi preventivi di costruzione, ma con una semplice segnalazione di avvio dell'attività che comporta anche a una riduzione degli oneri. Sono esclusi solo gli interventi per cui è già stata disposta la riduzione in ripristino, quindi al ritorno all'aspetto originario, o la demolizione, oltre agli immobili soggetti a vincolo di interesse storico e culturale.
Cosa viene salvato
Milano negli ultimi mesi ha visto numerosi cantieri bloccati come misura preventiva dalla Procura per sospetti abusi edilizi. Secondo l'accusa, numerosi progetti sarebbero stati avviati con una semplice Scia per ristrutturazione, quando in realtà prevedono la demolizione di edifici di pochi piani che verranno sostituiti da residenze o grattacieli.
Ne sono un esempio le Park Towers di via Crescenzago, ma anche la Torre Milano di via Stresa, per cui i processi sono già iniziati. Per le indagini che sono ancora in corso, invece, il pm titolare dovrebbe chiedere l'archiviazione, lasciando al giudice il compito di accogliere la richiesta o segnalare elementi di incostituzionalità.