Chat sadomaso, 14enne adescata online da un 65enne: “Mi chiedeva foto, di filmarmi, poi mi ha chiesto di incontrarci”

"Mi chiedeva delle foto, di filmarmi facendo determinate cose, poi mi ha chiesto di incontrarci". Lo aveva conosciuto su una chat online. All’epoca Alice (nome di fantasia) aveva 14 anni, lui, invece, 65. Oggi l'uomo è a processo, accusato di violenza sessuale aggravata.
"Mi sentivo sola e ricercavo molto una figura paterna". Per questo motivo Alice aveva cominciato a navigare su Omegle, una piattaforma di messaggistica anonima e casuale, dove ha conosciuto un uomo. "Io ho detto subito di avere 14 anni, lui all’inizio non mi ha voluto dire la sua età", ha raccontato la ragazza in Tribunale nel corso dell'udienza che si è tenuta ieri, martedì 15 aprile. "All’inizio si parlava del più e del meno e io mi sono aperta. Lui si faceva sentire presente, mi chiedeva come era andata a scuola. Una volta mi ha detto di sapere che non avevo un padre e che mi sarebbe stato vicino lui".
Ma nella chat si parlava anche di altro. "Il sito permetteva di selezionare una categoria, io avevo scelto Bdsm". Ovvero: bondage, dominazione, sottomissione e masochismo. "Un giorno mi ha proposto di cambiare piattaforma perché su Omegle non si potevano mandare foto o video", ha dichiarato ancora Alice. "Così ci siamo spostati su Kick", un social dove i messaggi scompaiono dopo 24 ore. È lì che è cominciato lo scambio di foto di nudo e le richieste "di fare determinate cose. Mi ero affezionata, avevamo un legame", ha spiegato Alice.
Poi, l'ennesima richiesta. "Voleva delle fotografie che rimanessero. Ci siamo spostati su Telegram, Facebook, per un breve periodo anche su WhatsApp", ha continuato a raccontare Alice. "A maggio 2021 mi ha proposto di vederci di persona, ho saltato scuola e ci siamo incontrati in stazione. Veniva dall’Abruzzo, aveva affittato un appartamento in città. Quando ha incontrato il padrone di casa per ritirare le chiavi mi ha detto di nascondermi, non si doveva vedere che entrava una minorenne".
È stata la madre che, a questo punto, insospettita per l'assenza a scuola, ha preso il telefono di Alice, ha trovato le chat e ha deciso di scrivere all'uomo. "Gli ho detto di non scrivere mai più a mia figlia e che se voleva giocare lo facesse con una persona della sua età", ha raccontato la mamma di Alice. Così, nei giorni successivi la ragazza ha, infine, sporto denuncia ai carabinieri e oggi l'uomo è a processo con l'accusa di violenza sessuale aggravata.