Cercavano di nascondere le irregolarità di una cava: indagato un imprenditore, coinvolto anche un politico
Nella mattina del 9 settembre 2024, le indagini coordinate dalla Procura di Brescia – coadiuvate dagli organi di polizia giudiziaria del Nucleo Carabinieri Forestale di Brescia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Verolanuova – hanno portato all'arresto di un noto imprenditore bresciano a capo di un'impresa operante nel settore estrattivo ed edilizio.
Il presunto tentativo di corruzione
L'uomo è accusato di aver tentato di corrompere il tecnico comunale per ottenere il rilievo topografico di una cava di sabbia e ghiaia gestita dalla sua società, così da occultare le gravi difformità con cui è stato coltivato il bacino estrattivo. Difformità, che si estendono su una superficie di oltre 200.000 metri quadrati, che sono state accertate mediante il supporto del 2° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Orio al Serio. La superficie è stata è stato sottoposta a sequestro preventivo.
La misura cautelare nei confronti dell'imprenditore
Nell'attesa che la giustizia faccia la sua parte, l'imprenditore dalla mattinata del 9 settembre, è sottoposto alla detenzione domiciliare perché accusato di avere tentato di corrompere il tecnico comunale affinché falsificasse il rilievo topografico di una cava di sabbia e ghiaia gestita da una delle società del gruppo, così da occultare le gravi difformità con cui è stato coltivato tale bacino estrattivo.
Uomini coinvolti nei fatti
Nella faccenda risulterebbero coinvolti un politico locale, accusato di aver favorito i contatti tra l’imprenditore e il tecnico che l'uomo ha tentato di corrompere; e un manager dell'impresa, che secondo l'articolo 322 del Codice Penale, è accusato di corruzione per aver offerto, anch'egli, "utilità non dovute" ad un impiegato di un ente locale per indirizzare le attività amministrative di quest’ultimo in favore della società.