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Cerca di vendere un appartamento non suo: il custode della Casa della Fontana patteggia 3 anni e 6 mesi

Ha patteggiato una pena di 3 anni e 6 mesi Mario Frigerio, portinaio dello storico palazzo Casa della Fontana: aveva incassato più di 180mila euro in caparre da ignari aspiranti acquirenti tra manager, avvocati e giornalisti cercando di vendere un appartamento non suo.
A cura di Francesca Del Boca
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L'entrata della Casa della Fontana in viale Vittorio Veneto a Milano
L'entrata della Casa della Fontana in viale Vittorio Veneto a Milano

Ha patteggiato una pena di 3 anni e 6 mesi per truffa Mario Frigerio, ex portiere della Casa della Fontana, storico palazzo affacciato sui Bastioni di Porta Venezia. Il portinaio aveva tentato di vendere per ben 14 volte, all'insaputa del proprietario, un immobile (con tanto di box) all'interno dello stabile di pregio, gioiello di architettura novecentesca dove ha vissuto anche lo scrittore e giornalista Dino Buzzati.

Frigerio aveva incassato in caparre più di 180mila euro dai potenziali acquirenti, in tutta una ventina tra ristoratori, manager, avvocati e giornalisti, ai quali raccontava di essere stato delegato dal padrone di casa (un professionista dell'alta moda spesso all'estero per lavoro) per la compravendita. Un vero e proprio affare, sulla carta: 248mila euro per un bilocale di 65 metri quadrati in pieno centro che, stando alla perizia di stima (falsa) che esibiva, ne valeva almeno 400 mila.

Sempre identico lo schema con cui il custode cercava di proporre l'appartamento al malcapitato di turno. L'uomo, che dopo dieci anni di mestiere godeva della fiducia degli inquilini e disponeva così del mazzo di chiavi di casa del manager, proponeva l'appartamento ai visitatori raccontando di essere stato incaricato di gestire la vendita dell'immobile. Il tutto con modi affabili, battute, sorrisi stampati sulle labbra, falsi documenti creati a regola d'arte. Pronto a improvvisarsi al telefono anche avvocato, revisore legale di banca o agente immobiliare, a seconda delle necessità del momento.

Nessuno ha mai sospettato di quel custode dalla doppia vita che, a forza di caparre anticipate per conto del proprietario del bilocale, si era messo da parte quasi 200mila euro, probabilmente in gran parte già spesi in regali all'amante, gioco d'azzardo e negozi di lusso in via della Spiga. Fino a oggi, quando lo stesso titolare dell'appartamento ha scoperto il trucco e deciso di denunciare Frigerio, facendo definitivamente crollare il castello di bugie.

L'uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe anche raggirato un giovane barista di un hotel dove aveva lavorato, vista lago d'Orta, facendogli credere che gli avrebbe trovato "un lavoro a Manhattan" e intascando da lui oltre 400 euro. Il 60enne, ancora in carcere, ha sempre ribadito di voler scontare tutta la pena per ciò che ha commesso: non ha avanzato, per il momento, richiesta dei domiciliari.

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