Centinaia di persone al corteo per Ramy Elgaml a Milano, la fidanzata: “Non meritava quella fine”
Centinaia di persone si sono presentate alle 18 di oggi, giovedì 9 gennaio, in piazza XXIV Maggio in zona Darsena a Milano per il presidio organizzato in ricordo di Ramy Elgaml, 19enne morto il 24 novembre scorso dopo un inseguimento con i carabinieri. Promosso dal collettivo Rebelot, il presidio si è poi trasformato in un corteo che si è spostato fino al luogo dell'incidente, in via Ripamonti.
"Non importa cosa stavano facendo prima dello schianto – ha detto Neda Khaled, la fidanzata di Ramy, alla fine del corteo – Ramy non meritava quella fine e Fares non merita ora di stare a casa e rimpiangere il proprio amico. Ramy vive e vivrà per sempre. Ci sta guardando anche adesso: ha camminato con noi e camminerà per sempre al nostro fianco. Ti amo Ramy. Io non sono tranquilla perché non è stata fatta giustizia, chi non pagherà in questa vita pagherà nella prossima".
"La storia di Ramy e di Fares non deve cadere nel dimenticatoio – ha poi detto una manifestante – dobbiamo continuare a parlare di loro perché sono figli di questa Milano, di Corvetto, dei quartieri popolari svuotati che non hanno nessun servizio, dove dopo le 7 di sera c'è soltanto il nulla cosmico e la repressione poliziesca con le volanti ad ogni via".
Tra le centinaia di persone, presente anche il fratello del 19enne: "Grazie a tutti per essere qua questa sera", ha detto il giovane davanti alle telecamere, "voglio solo che ci sia tranquillità, perché con la violenza non si risolve nulla".
"Sono settimane ormai che Milano è oggetto di una propaganda inutile sulla ‘sicurezza': ma quale, ci chiediamo", ha dichiarato una ragazza parlando alla folla, "tra decreti legge, zone rosse e allarmismi vari la parola sicurezza è stata usata allo stremo e abusata fino a svuotarla di ogni significato sensato".
I motivi del corteo: i nuovi video dei carabinieri
A motivare questo nuovo corteo di protesta è stata la pubblicazione, nei giorni scorsi, di alcuni video inediti dell'incidente in cui ha perso la vita il 19enne di Corvetto. Le immagini, riprese dalla dashcam della macchina dei Carabinieri e dalle telecamere del comune, forniscono una nuova prospettiva su quello che è accaduto quella sera, avvalorando l'ipotesi che la caduta dei due ragazzi dal motorino, risultata fatale per Ramy, sia stata provocata volontariamente da parte dei militari.
Nell'audio si sentono i carabinieri dire frasi come "Chiudilo, chiudilo così cade… no, mer… non è caduto" oppure "Vaff… non è caduto" e infine "Sono caduti… bene".
Articolo in aggiornamento