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Celebrati i funerali di Michele, il volontario ucciso in Messico. La madre: “Voglio giustizia”

Si è celebrato ieri in Messico il funerale di Michele, il volontario bresciano ucciso domenica sera. Le sue ceneri saranno poi portate a Borgosatollo, il comune in provincia di Brescia di cui era originario. Intanto la madre del 42enne chiede giustizia e le autorità italiane assicurano la massima collaborazione da parte di quelle messicane. Si fa strada l’ipotesi che quella di domenica sia stata un’esecuzione.
A cura di Ilaria Quattrone
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Si sono celebrati ieri i funerali di Michele Miguel Colosio, il volontario bresciano di 42 anni ucciso con alcuni colpi di pistola domenica sera a San Cristobal de Las Casas, nello Stato del Chiapas in Messico. La celebrazione si è svolta in Messico, in attesa di essere trasferito a Brescia. Intanto la madre continua a chiedere giustizia mentre le autorità diplomatiche italiane assicurano che ci sarà pieno sostegno e collaborazione da parte degli investigatori messicani.

L'ipotesi dell'esecuzione

Le ipotesi sono due quella della rapina finita male e poi quella dell'agguato. Dopo la finale degli Europei 2020, il volontario aveva parlato al telefono con la madre ed era uscito da casa per andare in un negozio. Dei sicari in motocicletta gli si sono avvicinati e gli hanno scaricato diversi colpi di pistola. Nonostante la corsa in ospedale, Michele è morto poco dopo a causa delle ferite riportate. Gli amici, fin da subito, hanno affermato di essere convinti che si sia trattata di una esecuzione e cercheranno di tenere alta l'attenzione "perché c'è il timore che le autorità locali non facciano abbastanza per la sicurezza". Appresa la notizia, dalla Farnesina è stata diffusa una nota stampa in cui viene sottolineato: "siamo in contatto con le Autorità di polizia messicane per seguire lo sviluppo della vicenda, sia con i familiari della vittima, a cui sta prestando la massima assistenza".

Il dolore dei concittadini di Borgosatollo

Dopo il funerale celebrato con amici e colleghi, la compagna ha accompagnato il feretro nella capitale dove poi sarà cremato. Le sue ceneri saranno poi portate a Borgosatollo, il comune in cui viveva con la sua famiglia. Proprio ieri il sindaco ha raccontato a Fanpage.it: "Era un ragazzo conosciuto in paese. Frequentava la parrocchia e giocava a calcio. Per tutti era un cittadino del mondo". Già quando viveva nel suo paese, era impegnato nel volontariato. E prima di andare in Messico, ha lavorato come tecnico di radiologia all'ospedale Civile di Brescia. A San Cristobal gestiva un piccolo podere dove allevava animali e progettava interventi per l'istruzione dei bambini poveri.

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