C’è una faida tra membri della stessa famiglia dietro la sparatoria in viale Marche a Milano
Gli inquirenti, ormai, non hanno più dubbi. Ci sarebbe una lunga faida familiare dietro la sparatoria avvenuta lo scorso martedì 9 aprile in viale Marche a Milano, nel traffico delle 18: un vero e proprio agguato nei confronti di Antonio Abbruzzese, 40 anni, colpito con quattro proiettili alle gambe e lasciato ferito in strada, in una pozza di sangue.
Le indagini, adesso, puntano a stabilire i legami con la sparatoria di un anno fa in via Cefalù. In quell’occasione, in un parcheggio di un supermercato in zona cimitero Maggiore, i proiettili avevano raggiunto una donna e la sua nipotina. A far fuoco era stata una parente alla lontana delle vittime, che vive a Cinisello Balsamo (Milano) e appartiene a un altro ramo della stessa famiglia, campana di origine nomade.
A rafforzare quest’ipotesi c’è anche un profilo che mercoledì è spuntato all’improvviso sui social. È intestato proprio a un componente della famiglia, che si mostra davanti alla videocamera facendo il gesto delle quattro dita. Quattro, come i colpi esplosi in strada davanti ai passanti e ai tantissimi pendolari. "Hai ascoltato?", le sue parole nel video, ora al vaglio degli inquirenti che indagano sui rapporti tra i membri della famiglia. "Ti è piaciuto? Hai visto? Botta e risposta".