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Cassazione, l’ex giornalista tv Cozzi ha ucciso Alfredo Cappelletti: ora rischia l’ergastolo

La Corte di Cassazione ha confermato la colpevolezza di Alessandro Cozzi per l’omicidio del suo ex socio Alfredo Cappelletti, ucciso nel 1998 a Milano con una coltellata al petto. L’ex conduttore tv, già condannato in via definitiva per un altro omicidio, tornerà davanti alla Corte d’assise d’appello di Milano: la Suprema corte ha infatti chiesto di fare luce sull’eventuale premeditazione del delitto, che potrebbe portare a una condanna all’ergastolo per Cozzi.
A cura di Francesco Loiacono
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Alessandro Cozzi
Alessandro Cozzi

Ex presentatore tv con non uno ma ben due omicidi a carico. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Alessandro Cozzi, confermando la colpevolezza dell'ex conduttore di "Rai Educational" nell'omicidio di Alfredo Cappelletti, imprenditore e suo ex socio in affari. Ma adesso i giudici della Suprema corte, come riportato dal quotidiano "il Giorno", hanno disposto che il caso torni davanti alla Corte d'Assise d'appello di Milano, ma dinanzi a una sezione diversa da quella che si è occupata finora della vicenda, affinché venga fatta luce sull'eventuale premeditazione del delitto da parte del killer.

In appello era stata esclusa l'aggravante della premeditazione

Al momento della sentenza d'appello, arrivata nel febbraio del 2019, i giudici avevano infatti escluso l'aggravante della premeditazione. E così Cozzi, che in primo grado era stato condannato all'ergastolo, si era visto ridurre la condanna a 24 anni di reclusione. L'ex conduttore tv, oggi 63enne, era già in carcere al momento della sentenza, in quanto condannato in via definitiva per un altro omicidio: quello di Enrico Vitiello, anch'egli imprenditore ed ex socio di Cozzi, ucciso nel marzo del 2011 con oltre 50 coltellate nella sua agenzia di lavoro interinale di Milano per un debito di 17mila euro che il 63enne non voleva o non poteva saldare.

La morte di Cappelletti era stata inizialmente archiviata come suicidio

Erano state proprio le analogie tra il delitto Vitiello e la morte di Alfredo Cappelletti, che risale al 1998, a far riaprire il cold case legato al decesso dell'ex titolare della "Innova Skills". All'inizio e per molti anni la vicenda era stata archiviata come suicidio, un'ipotesi che però strideva con i progetti – inclusa una nuova relazione sentimentale da poco intrapresa – che Cappelletti aveva manifestato per il suo futuro, dopo alcuni gravi problemi di salute poi risolti. Dopo il coinvolgimento di Cozzi nel delitto Vitiello, anche le indagini sulla morte di Cappelletti avevano ripreso vigore: nel 2016 il giudice per le indagini preliminari di Milano Franco Cantù Rajnoldi aveva disposto l'imputazione coatta per l'ex conduttore tv, condannato all'ergastolo in primo grado e a 24 anni in appello. Adesso la conferma della sua colpevolezza, da lui sempre negata, e la richiesta della Cassazione di rivalutare l'eventuale premeditazione: un'aggravante che potrebbe significare l'ergastolo per Cozzi.

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