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Caso ricoveri Covid in Lombardia, Regione contro i privati che lucrano sui positivi: cambiano le regole

Regione Lombardia ha chiesto alle Ats di far rientrare tra il numero dei guariti i pazienti Covid ancora in ospedale ma negativi al tampone: massima attenzione dunque sui conti dal momento che c’è il sospetto che alcune strutture private decidano di segnalare tra i positivi alcuni pazienti che in realtà hanno già tampone negativo pur di continuare a ricevere il contributo economico.
A cura di Giorgia Venturini
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La Regione chiede maggiori controlli sul conto dei ricoveri Covid in Lombardia. Già dallo scorso aprile, su richiesta del Comitato tecnico scientifico di Roma, l'assessorato al Welfare aveva chiesto a tutti gli ospedali di non inserire più nel report giornaliero dei malati Covid né i pazienti ancora ospedalizzati ma già guariti, né quelli che non rientrano come casi acuti. Adesso, in data 22 novembre, è arrivata una nuova circolare: il Pirellone invita le Ats (Agenzie per la tutela della salute) a prestare maggiore attenzione dal momento che ci sono giorni in cui alcune strutture private risultano avere tanti pazienti Covid quanti uno ospedale pubblico molto più grande. Il sospetto di Regione Lombardia, come confermato a Fanpage.it anche a fonti interne alla giunta, è che alcune strutture private facciano rientrare alcuni pazienti ricoverati tra i positivi nonostante siano già guariti. Il motivo: le strutture sono supportate da un bonus economico per ogni paziente Covid ricoverato.

La circolare di Regione Lombardia

Chi sono i pazienti che rientrano tra i guariti

Così, per evitare che le strutture decidano di segnalare tra i positivi alcuni pazienti che in realtà non hanno più sintomi pur di continuare a ricevere il contributo economico, Regione ha chiesto la "stretta" e l'applicazione dei nuovi modi di "contare" i positivi ricoverati. Alla base, dunque, ci sarebbe un motivo prettamente economico. Ats quindi è chiamata a prestare massima attenzione sul numero dei positivi ricoverati, una richiesta che trova consenso anche tra alcuni membri dell'opposizione tra cui il consigliere regionale di +Europa/Radicali Michele Usuelli: "La ritengo una richiesta positiva, Letizia Moratti (assessore al Welfare di Regione Lombardia) vuole che non appena un paziente diventi negativo sia raccolto il dato in maniera accurata e venga tolto dall'elenco dei positivi. Questo lo trovo corretto, è un miglioramento della qualità nella raccolta dei dati". La circolare di Regione Lombardia indica chi sono i pazienti ancora ospedalizzati da considerare tra i guariti: sono i pazienti con test molecolare negativo ad almeno 10 giorni dall'inizio dei sintomi o dal primo tampone risultato positivo. Per quanto riguarda invece i pazienti ricoverati in terapia intensiva risultano guariti quelli che hanno effettuato due test molecolare negativi a distanza di 24 ore, trascorsi 21 giorni dall'inizio dei sintomi o dal primo test molecolare risultato positivo.

La circolare di Regione Lombardia rivolta ai direttori generali ats

Il rischio del passaggio in zona gialla

Ma i maggiori controlli richiesti dalla Regione potrebbero avere anche un'altra conseguenza: far figurare, nei vari report e bollettini, un numero inferiore di pazienti Covid ricoverati in maniera da allontanare la Lombardia dalle soglie limite che farebbero finire la Lombardia in zona gialla. Stando alle regole in vigore il passaggio di fascia avviene se l'incidenza settimanale di nuovi casi e le percentuali di posti letto occupati da pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva superano determinate soglie. Uno dei tre limiti è già stato superato: ovvero l'incidenza settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti. In Lombardia si contano già 109,6 contagi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni. La regione si sta avvicinando pericolosamente anche alla seconda soglia di allerta: per restare in zona bianca non bisogna superare il 15 per cento dei posti disponibili in area non critica. Per ora si è fermi all'11,5 per cento, ma i ricoveri continuano ad aumentare di giorno in giorno. Unica nota finora positiva è che la Lombardia è ben lontana dal terzo limite: per quanto riguarda le terapie intensive il campanello d'allarme dovrebbe scattare al 10 per cento dei posti letto occupati da pazienti Covid. Ora la Regione è ferma al 4,3 per cento, secondo gli ultimi dati Agenas. Anche questi numeri però sono destinati ad aumentare: stando all'ultimo bollettino di oggi 25 novembre nei reparti di area medica, non critica, sono ricoverati 740 pazienti Covid, 11 in più rispetto al giorno precedente, mentre nelle terapie intensive degli ospedali lombardi sono ricoverati 74 degenti Covid contro i 72 del giorno prima.

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