Caso Gintoneria, respinto il ricorso di Stefania Nobile contro il sequestro di 900mila euro

Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto il ricorso presentato da Stefania Nobile contro il provvedimento di sequestro di 900mila euro disposto dalla Procura e poi confermato dal gip Alessandra Di Fazio. Per il giudice, la revoca richiesta dalla figlia di Wanna Marchi, che si trova agli arresti domiciliari dal 4 marzo scorso come anche l'ex compagno Davide Lacerenza e Davide Ariganello, sarebbe "inammissibile". Stando a quanto ricostruito nell'inchiesta su ‘La Gintoneria di Davide‘ di via Napo Torriani a Milano sul presunto giro di prostituzione e cocaina, infatti, quel denaro sarebbe il profitto di un'attività di autoriciclaggio.
Gli investigatori del nucleo di polizia Economico finanziaria della guardia di finanza, che hanno condotto le indagini su ‘La Gintoneria' e sul privé ‘La Malmaison‘ coordinate dalla pm Francesca Crupi, finora hanno rintracciato solo 80mila dei 900mila euro sequestrati. Di questi 80mila, 33mila erano stati depositati su un contro in Lituania e sarebbero riconducibili a Lacerenza.
Nobile, attraverso il suo legale Liborio Cataliotti, aveva presentato ricorso per chiedere la revoca del provvedimento di sequestro. Il Tribunale del Riesame, però, lo ha dichiarato "inammissibile". Secondo gli inquirenti, quei 900mila euro sarebbero frutto delle presunte attività illecite che sarebbero state messe in atto per anni nei locali di Lacerenza di cui Nobile sarebbe stata "amministratrice di fatto" e che parte di quel denaro potrebbe essere finito all'estero, forse anche in investimenti fatti in Albania.
Intanto, anche il "King" delle notti milanesi ha deciso di impugnare l'ordinanza e per lui l'udienza al Riesame è stata fissata per il prossimo 14 aprile.