Caso Gintoneria a Milano, perché Davide Lacerenza e Stefania Nobile non hanno risposto agli interrogatori

Stefania Nobile e Davide Lacerenza si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla gip Alessandra Di Fazio, che oggi pomeriggio li ha sentiti nel tribunale di Milano per gli interrogatori di garanzia. Al momento entrambi si trovano agli arresti domiciliari dopo che le indagini della Procura avrebbero scoperto un giro di prostituzione e droga all'interno della Gintoneria e della Malmaison, i due locali milanesi gestiti da Lacerenza insieme a Nobile, sua "socia occulta" ed ex compagna.
Anche il braccio destro di Lacerenza, Davide Ariganello, che per gli stessi motivi è indagato e si trova agli arresti domiciliari, non ha risposto alle domande della giudice. Lacerenza si è presentato in tribunale indossando una tuta nera con il suo nome ricamato in oro, mentre Nobile indossava un cappello da baseball insieme a un giubbino e accessori firmati.
Perché Lacerenza e Nobile non hanno risposto agli interrogatori
Liborio Cataliotti, avvocato di Nobile e Lacerenza, ha spiegato a Fanpage.it che la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere dipende da motivi tecnici: "Non avendo avuto visione dell'intero fascicolo delle indagini ho consigliato loro di aspettare quel momento. Facendo istanza di riesame per Stefania Nobile avrò il diritto di vedere gli atti e poi, se dovesse essere il caso, chiederemo che vengano sentiti, o l'uno o l'altra o entrambi, dopo aver visto tutte le prove".
La possibile richiesta di revoca dei domiciliari per Nobile per svolgere cure mediche
Cataliotti, infatti, ha annunciato di voler chiedere al tribunale del Riesame la revoca degli arresti domiciliari per Stefania Nobile, istanza che invece non sarà depositata per Lacerenza. Al momento, tuttavia, la difesa non ha presentato alla gip richieste di revoca della misura cautelare: "Oggi – ha spiegato il legale – abbiamo rappresentato al giudice solo un'esigenza di allontanamento per motivi medici".
Come Cataliotti ha spiegato a Fanpage.it, l'ipotesi di chiedere la revoca degli arresti domiciliari, infatti, dipendeva dalla necessità per Nobile di "svolgere cure cadenzate". La difesa però avrebbe avuto "informali rassicurazioni" che l'indagata potrebbe proseguire le cure anche rimanendo ai domiciliari e in quel caso l'avvocato valuterà se presentare ricorso per la misura cautelare.
Le raccomandazioni della giudice sul rispetto delle restrizioni
L'avvocato ha poi assicurato la massima collaborazione con la magistratura: "Finché ci sarò io a difendere, garantisco che quanto mi verrà concesso dai miei clienti al fine di collaborazione in questa indagine verrà fatto" e ha spiegato che la giudice ha ricordato agli indagati le restrizioni imposte dagli arresti domiciliari, "come il divieto di interloquire con altre persone, perché sono domiciliari molto rigorosi". L'ammonimento arriva dopo che negli scorsi giorni Fabrizio Corona si è presentato sotto casa di Lacerenza per intervistarlo dalla finestra.