Caso Genovese, respinta la seconda richiesta di scarcerazione avanzata dai suoi legali
È stata respinta per la seconda volta la richiesta di scarcerazione avanzata dai suoi legali per Alberto Genovese. L'imprenditore, fondatore di Facile.it, che tiene a sottolineare come non abbia più a che fare con lui, resterà dunque in carcere con l'accusa di avere stuprato una ragazza nel suo appartamento, Terrazza Sentimento, nell'ottobre del 2020.
Respinta per la seconda volta la richiesta di scarcerazione
Secondo quanto riportato dall'Ansa, il gip Tommaso Perna, che ha respinto la richiesta di scarcerazione, non avrebbe avallato l'ipotesi che Genovese necessiti di disintossicarsi lontano dal carcere. Una prima istanza, identica, era stata respinta nei mesi scorsi. Lo stesso giudice per le indagini preliminari, dovrà poi accogliere o respingere la richiesta della Procura di procedere con il giudizio immediato per Genovese. Inoltre, tra fine maggio e inizio giugno è atteso il deposito della perizia con cui verrà stabilito se le condizioni di salute di Genovese siano o meno compatibili con la reclusione in carcere. Infine, per il mese di luglio, dovrebbe giungere una relazione completa sugli audio delle videocamere di sorveglianza installate all'interno di Terrazzo Sentimento che, secondo l'accusa, avrebbero immortalato e ripreso per intero lo stupro effettuato ai danni della 18enne, oltre a tutto il consumo di droga e i comportamenti illegali tenuti da Genovese stesso, e dai suoi invitati, durante le feste organizzate a due passi da piazza del Duomo.