Caso Genovese, respinta la richiesta di giudizio immediato: si allungano i tempi per il processo
Dopo aver respinto la richiesta dei legali per la scarcerazione, il giudice per le indagini preliminari di Milano Tommaso Perna ha respinto anche la richiesta di giudizio immediato per Alberto Genovese avanzata dal procuratore aggiunto Mannella e dai pubblici ministeri Stagnaro e Filippini. Nella giornata di ieri, giovedì 6 maggio, il gip non aveva accolto la richiesta degli avvocati del fondatore di Facile.it per una immediata scarcerazione giustificata dal bisogno di Genovese di disintossicarsi dalla cocaina, sostanza stupefacente di cui sarebbe dipendente.
Respinta la richiesta di giudizio immediato per Genovese
L'imprenditore si trova in carcere dallo scorso novembre a seguito della denuncia di una ragazza di 18 anni che lo accusa di stupro. Genovese è stato poi raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare per una presunta violenza sessuale nei confronti di un'altra ragazza, una 23enne, a Ibiza. Se il gip avesse accolto la richiesta di giudizio immediato, si sarebbe saltata la fase dell'udienza preliminare. Al contrario, ora, si procederà con la chiusura delle indagini seguita dalla certa richiesta di rinvio a giudizio su cui si dovrà pronunciare il gup.
Il gip vuole attendere gli audio delle videocamere di sorveglianza
La decisione di respingere la richiesta della Procura, secondo quanto riporta Repubblica, sarebbe stata dettata dall'attesa della perizia sugli audio delle videocamere di sorveglianza installate a Terrazza Sentimento, la cui deposizione è attesa per il prossimo luglio. Si allungano, dunque, i tempi per il processo che, stando alla calendarizzazione attuale, non dovrebbe essere istituito prima dell'estate.