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Alberto Genovese arrestato per stupro

Caso Genovese, nella stanza da letto dell’imprenditore un vero e proprio “kit della tortura”

Un kit del torturatore, oggettistica sessuale comprendente vibratori, fascette per i polsi e manette, oltre a 19 telecamere installate nella sua camera da letto per riprendere quanto avveniva nelle notti perverse di Terrazza Sentimento. Questo, secondo la ricostruzione di Gianluigi Nuzzi de La Stampa, quanto gli investigatori avrebbero trovato nella camera da letto di Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di violenza sessuale da diverse ragazze.
A cura di Redazione Milano
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Emergono ulteriori, macabri, dettagli circa la vicenda in cui è implicato Alberto Genovese, il fondatore di Facile.it, accusato di violenza sessuale da diverse ragazze. Stando a quanto riportato da Gianluigi Nuzzi su La Stampa, nella casa in cui si sarebbero consumati gli stupri, Terrazza Sentimento, a due passi da piazza Duomo a Milano, gli investigatori avrebbero trovato oggettistica sadomaso che l'uomo avrebbe utilizzato nelle sue "notti perverse" insieme alle sue vittime.

Nella camera di Genovese 19 telecamere per riprendere gli atti sessuali

Nella ricostruzione operata da Nuzzi, all'interno della camera da letto di Genovese sarebbero stati trovati e sequestrati strumenti per la sodomia e la tortura. Nel locale dell'abitazione, poi, l'imprenditore avrebbe anche installato 19 telecamere per riprendere gli atti di sodomia con le sue prede, tutte appena maggiorenni e mai oltre i 25 anni, sottomesse con gli attrezzi rinvenuti. Il modus operandi sarebbe stato quello di far entrare la vittima in un mondo fantastico, non reale ma credibile, in cui Genovese sarebbe stato rappresentato come il re indiscusso, generoso ed empatico.

Trovato anche un "kit del torturatore"

Poi, l'offerta gratuita di droga, che gli investigatori credono abbia sempre portato il suo braccio destro Leali, che mettevano ko le vittime. Nel suo articolo Nuzzi spiega gli investigatori avrebbero trovato un vero e proprio "kit del torturatore" nella camera da letto di Genovese: dalle fascette per i polsi, di vario colore, a due palette di legno utilizzate per sculacciare le sue vittime, oltre ad alcune manette con relative chiavi e vibratori di diverse forme e dimensioni.

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