Caso Genovese, l’imprenditore e l’ex fidanzata verso il processo per violenza sessuale
Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Genovese, l'imprenditore arrestato il 6 novembre scorso a Milano con l'accusa di aver violentato sessualmente due ragazze dopo averle drogate a loro insaputa. E la Procura di Milano ha chiesto proprio che Genovese venga giudicato davanti al giudice per questi due casi di violenza: uno avvenuto il 10 ottobre dello scorso anno durante una festa a Terrazza Sentimento e uno a Ibiza il 10 luglio dove vittima sarebbe stata una giovane ragazza anche lei stordita con un mix di sostanze. Per lui poi erano scattate le manette a novembre. E ancora: Genovese ha subito pure un sequestro da 4,3 milioni per reati fiscali.
Richiesta di rinvio giudizio anche per l'ex fidanzata di Genovese
Le indagini preliminari, condotte dal Procuratore aggiunto Letizia Mannella e dai pubblicCasi ministeri Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini, si erano chiuse il luglio scorso. Prima delle decisione del pubblico ministero però l'imprenditore aveva chiesto un ultimo interrogatorio: ora l'ex mago delle start up, che da luglio si trova agli arresti domiciliari in una casa di cura per disintossicarsi, potrà decidere se richiedere il rito abbreviato o affrontare il processo ordinario. La richiesta di rinvio a giudizio non è solo per Genovese ma anche per la ex fidanzata Sarah Borruso: la ragazza è indagata per la violenza sessuale di gruppo del 10 luglio nei confronti di una 23enne che lei e l'imprenditore avrebbero commesso a "Villa Lolita" nella Baleari. Entrambi sono ora difesi dai legali Luigi Isolabella e Davide Ferrari: hanno 15 giorni di tempo per decidere o meno per il giudizio abbreviato che potrebbe garantire loro uno sconto di un terzo della pena.
L'ultimo interrogatorio di Genovese
Durante tutti gli interrogatori Genovese ha sostenuto di aver avuto con le ragazze dei rapporti, seppur estremi e caratterizzati dall'uso eccessivo di droghe, consensuali. Una tesi che invece non vede d'accordo gli inquirenti che sostengono che l'ex imprenditore abbia drogato le giovani rendendole incoscienti per poi abusarne. Spetta ora al giudice decidere per l'inizio del processo: se così fosse l'imprenditore dovrà difendersi dall'accusa di violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacenti e lesioni.