Caso Ferragni, Trudi dichiara: “Siamo estranei alla beneficenza attraverso la bambola, noi parte offesa”
L'amministratore delegato di Trudi spa, Dario Bertè, attraverso una nota ha ribadito la posizione dell'azienda con sede a Tarcento (in provincia di Udine) in merito alla vicenda processuale che la vede coinvolta insieme a Chiara Ferragni. Nel 2018 la società gestita dall'influencer cremonese Tbs Crew srl aveva realizzato in collaborazione con Trudi un accordo per la produzione di una bambola con le sue sembianze. Tuttavia, precisa Bertè, l'azienda di Udine "ha dimostrato la totale estraneità a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew srl – Chiara Ferragni".
Nella giornata di ieri, 21 febbraio, la guardia di finanza di Milano si è recata negli uffici di Trudi spa, oltre che di Oreo a Milano e di Cerealitalia (che detiene il marchio Dolci Preziosi a Bari), per acquisire nuovi documenti: "Non è stata fatta alcuna perquisizione", ha precisato Bertè, ma sono stati consegnati i documenti necessari per il prosieguo delle indagini.
Attraverso i verbali rilasciati dalla guardia di finanza all'attuale proprietà di Trudi spa sarebbe stata confermata la "totale estraneità di Trudi spa a qualsiasi attività di beneficenza" che l'azienda di Chiara Ferragni avrebbe sviluppato "autonomamente". A prova di questo, si legge nella nota firmata dall'ad Bertè, ci sarebbero "agli accordi per la produzione della bambola Chiara Ferragni che la precedente gestione ha realizzato nel 2018″.
Non solo. L'imprenditrice digitale cremonese è indagata per truffa aggravata per alcune operazioni commerciali che hanno riguardato la vendita di prodotti brandizzati con Balocco e Dolci Preziosi. Per questo motivo, l'azienda di Tarcento nel confermare la propria estraneità ai fatti si è anche dichiarata "parte offesa per le conseguenze pregiudizievoli, reputazionali e commerciali causate dall'azione penale in corso, oggetto di indagine".