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Caso Eni-Nigeria: i pm De Pasquale e Spadaro condannati in primo grado torneranno in tribunale per l’appello

É stata fissata per il prossimo 23 giugno la prima udienza del processo di appello per i pm Fabio De Pasquale Sergio Spadaro, condannati in primo grado a 8 mesi per per rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Eni-Nigeria.
A cura di Alice De Luca
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Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale
Sergio Spadaro e Fabio De Pasquale

Torneranno in tribunale per il processo di appello i pm di Milano Fabio De Pasquale e il suo collega, ora alla Procura europea, Sergio Spadaro. Entrambi sono stati condannati in primo grado a 8 mesi di reclusione per per rifiuto di atti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta Eni-Nigeria.

Quel processo riguardò presunte tangenti da parte di Eni per l'acquisto di una licenza petrolifera nel 2011 e si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati. Il Tribunale di Brescia, però, ha ritenuto i pm De Pasquale e Spadaro colpevoli per non aver depositato atti favorevoli alle difese. I due magistrati, come si legge nelle motivazioni della sentenza, avrebbero omesso di fornire prove "di straordinario valore difensivo" e tali da poter mettere in dubbio l'attendibilità del principale accusatore di Eni, l'ex dirigente Vincenzo Armanna.

I due pm, inoltre, avrebbero omesso le prove che testimoniavano che Armanna aveva cancellato alcune parti di chat per nascondere di aver dato 50mila dollari a un testimone che, a suo dire, avrebbe potuto confermare le accuse mosse contro Eni. A queste si aggiungerebbero le prove che Armanna aveva indottrinato l'uomo d'affari nigeriano Matthew Tonlagha sulle risposte da dare contro Eni e che aveva falsificato gli screenshot di alcune chat per farle sembrare scambiate nel 2013 con Descalzi e Granata (due imputati) quali depistatori delle inchieste.

Il processo di appello per De Pasquale e Spadaro si aprirà a Brescia il prossimo 23 giugno. In attesa del secondo grado, una settimana fa il pm De Pasquale, davanti alla gup Tiziana Landoni, ha chiesto la condanna a 5 anni di Aliyu Abubakar, l'uomo d'affari nigeriano la cui posizione, nell'ambito del procedimento Eni-Nigeria, non è mai stata definita.

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