video suggerito
video suggerito
Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Caso Eitan, la Procura: “Le indagini sul rapimento andranno avanti in qualsiasi caso”

Domani, giovedì 23 settembre, ci sarà la prima udienza a Tel Aviv che deciderà sull’attivazione o meno della Convenzione internazionale dell’Aja sulla sottrazione dei minori per il caso di Eitan, il bimbo di sei anni sopravvissuto alla tragedia del Mottarone e rapito dal nonno materno. Il procedimento sarà seguito con attenzione in Italia. Dalla Procura di Pavia, che indaga il nonno per sequestro di persona aggravato, fanno sapere a Fanpage.it che “tutto quello che potrà essere interessante sarà acquisito nelle indagini”. In alcun modo però – precisano – le indagini italiane saranno influenzate dalla decisione del tribunale israeliano.
A cura di Ilaria Quattrone
47 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Si svolgerà domani, giovedì 23 settembre, la prima udienza a Tel Aviv che deciderà sull'affido del piccolo Eitan: il bimbo, unico sopravvissuto all'incidente della funivia del Mottarone, si trova dall'11 settembre in Israele dopo che il nonno materno, Shmuel Peleg, lo ha prelevato dall'abitazione della zia paterna a Travacò Siccomario (Pavia). E proprio per quanto fatto, la Procura di Pavia lo indaga per sequestro di persona aggravata dalla minore età del nipote. Subito dopo il rapimento, la zia Aya Biran – riconosciuta dai giudici italiani come tutrice del bambino – ha presentato un'istanza al tribunale israeliano nella quale richiede l'attivazione della Convenzione internazionale dell'Aja sulla sottrazione dei minori. L'obiettivo è quello di ottenere la "restituzione immediata" di Eitan.

La Procura: Tutto ciò che sarà importante per l'indagine sarà acquisito

Domani sarà quindi una giornata importante, ma è chiaro che con molta probabilità ci vorrà del tempo per arrivare a una conclusione. Come spiegato a Fanpage.it dall'avvocato italiano di Peleg, Paolo Sevesi "domani è la prima udienza di un procedimento che probabilmente ne vedrà tante altre. Ci vorranno con molta probabilità mesi prima di avere una decisione". Quanto avverrà domani sarà comunque seguito con grande attenzione. Dalla Procura, sentita da Fanpage.it, fanno sapere che tutto quello che potrà essere interessante per l'indagine italiana sarà acquisito: "Non penso che l'udienza sarà rilevante, però vedremo cosa accadrà".

Si continua a indagare sul piano organizzato per portare via il bambino

In ogni caso, ribadiscono dalla Procura a Fanpage.it, le indagini italiane non subiranno alcuna influenza anche qualora i giudici israeliani dovessero decidere di far rimanere il piccolo a casa della famiglia materna: "Rimane comunque il fatto avvenuto qui in Italia che noi abbiamo classificato come sequestro di persona". Gli inquirenti continuano a indagare per capire come Peleg possa aver portato via il bambino: in particolare se ci sia stato un piano organizzato che ha visto la complicità di altre persone. Al momento, oltre al nonno materno, sono indagati sia la nonna materna ed ex moglie di Peleg che l'autista israeliano. Non è ancora chiaro se nei prossimi giorni saranno iscritte al registro degli indagati altre persone.

47 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views