Caso Eitan, il console italiano all’udienza in Israele. Il legale del nonno: “Il bimbo mai stato visitato”
È il giorno dell'udienza d'appello in Israele sul caso Eitan Biran, il bimbo unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone che è conteso tra i rami materno e paterno della sua famiglia. Anche il console italiano in Israele, Emanuele Oldani, sarà presente come uditore nell'aula di tribunale a Tel Aviv, dove i giudici dovranno discutere del ricorso presentato dal nonno del bimbo, Shmuel Peleg, contro la prima sentenza che aveva dato ragione ad Aya Biran, zia paterna del bimbo, diponendo che Eitan tornasse da lei in Italia. "L'Italia è anche una parte della Convenzione dell'Aja e paese dal quale è stato rapito Eitan", ha spiegato la famiglia paterna del bimbo, aggiungendo che è stato lo stesso tribunale a chiedere la presenza del console italiano.
Ieri il mandato di arresto internazionale per il nonno di Eitan
L'udienza odierna arriva all'indomani del mandato di arresto internazionale emesso dalla giustizia italiana nei confronti del nonno di Eitan e del suo complice, il cittadino israeliano Gabriel Alon Abutbul, accusati del rapimento del piccolo Eitan. "A nessuno fa piacere ricevere un mandato del genere. Comunque affronterà la questione", ha detto oggi Ronen Dlayahu avvocato di Shmuel Peleg, in un'intervista all'emittente "Radio 103". Già ieri, comunque, in merito al mandato l'avvocato che assiste Peleg in Italia, Paolo Sevesi, ha depositato il ricorso al Tribunale del Riesame di Milano.
Il legale del nonno: Eitan non è stato esaminato da nessun esperto
In merito all'udienza odierna, invece, l'avvocato di Shmuel Peleg ha spiegato che i punti che saranno discussi nel ricorso sono la residenza abituale di Eitan e quale decisione possa essere la migliore per il suo bene. Sulla residenza, l'avvocato Dlayahu ha contestato che quella di Eitan sia in Italia. Inoltre il legale ha affermato che è intenzione del ricorso stabilire se il ritorno di Eitan in Italia possa comportargli "un danno superiore al vantaggio", aggiungendo che "fino ad oggi questo bambino non è stato esaminato da nessun esperto" in Israele.